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continetur. Romae anno 1643. in 4.
7. Ars Magna Lucis et Umbrae, in duos Tomos divisa, quâ Lucis et Umbrae in Universa Natura vires effectusque, nova reconditorum speciminum exhibitione, ad varios rerum usus panduntur. Romae anno 1646. in folio, quae nunc multiplici novarum inventionum augmento denuo prodiit à Joanne Janssonio à Waesberge. Amstelodami anno 1671. in folio.
8. Musurgia, sive Ars Magna Consoni et Dissoni, qua Musicae Theoricae, qua Practicae scientia traditur: Consonique et Dissoni vires effectusque mirabiles in Natura, in omni penè facultate demonstrantur. Opus in duos Tomos divisum. Romae anno 1650. in folio.
9. Obeliscus Pamphilius in foro Agonali (vulgò Piazza Navona) erectus: in quo Veterum Theologia hieroglyphicis involuta symbolis detecta è tenebris in lucem asseritur. Romae anno 1650. in folio.
Oedipus Aegyptiacus in quatuor Tomos divisus, quorum
10. Primus dicitur Templum Isiacum, quo ad originis, progressus, durationis, Aegyptiacae sapientiae, ac Hieroglyphicae institutionis notitiam portae referantur. Romae 1652. in folio.
11. Secundi Pars prima dicitur Gymnasium Aegyptiacum, quo veterum Hebraeorum, caeterorumque Orientalium recondita sapientia, temporum injuria perdita, per contextum sacrarum sculpturarum demonstrata instauratur. Romae 1653. in folio.
12. Secundi Pars secunda, Variarum Artium veteribus Aegyptiis usitatarum Classes continet, et sunt Arithmetica, Geometria, Musica, Astrologia, Mechanica, Alchimia, Magia, Theologia Aegyptiaca, unà cum hieroglyphicis exhibita. ibid.
13. Tertius dicitur Theatrum Hieroglyphicum, et continet Obeliscorum, caeterorumque Hieroglyphicorum monumentorum, que tùm Romae, tùm in Aegypto, ac celebrioribus Europae Musaeis adhuc supersunt, interpretationem. Romae 1654. in folio.
† 14. Iter Extaticum Coeleste sive Mundi Opificium, quo Coeli siderumque tam errantium, quàm fixorum natura, vires, proprietates, compositio, et structura sub ficti raptus integumento ad veritatem exponitur.Romae anno 1656. in 4. Postea à P. Gaspare Schotto variis commentationibus illustratum, prostat Norimbergae.
† 15. Iter Extaticum Terrestre, sive Geocosmi Opificium, quo Terrestris Globi structura, arcanarumque in ea partium constitutio, figmento ad veritatem composito exponitur. Romae 1654. in 4.
† 16. Scrutinium Physico-Medicum, sive de Peste, quo ejusdem origo, causae, signa, prognostica, et insolentes malignantis Naturae effectus, et appropriata remedia demonstrantur. Romae 1658. in 4. Et Lipsiae recusum sub forma 18.
† 17. Diatribe de Crucibus Neapolitanis, quae ibidem, tum supra vestes hominum, tum potissimum supra Lini supellectilem, paulò post ultimum Vesuvii incendium comparuerunt. Romae 1661. in 8.
† 18. Polygraphia, sive Artificium linguarum, quo cum omnibus totius

Roma, 1643, in 4.
7. Arte grande della luce e dell’ombra, diviso in due tomi, in cui si rivelano le energie e gli effetti della luce e dell’ombra nella natura universale, con una nuova spiegazione fondata su esempi sconosciuti, per vari scopi. Roma, 1646, in folio; ora però è stata pubblicata, con l’aggiunta di molte nuove invenzioni, da Johann Jansson di Waesberg. Amsterdam, 1671, in folio.
8. Musurgia, o Arte grandiosa del consonante e dissonante, in cui si espone la scienza sia teorica sia pratica della musica: sono dimostrati quasi in ogni loro possibilità le forze e gli effetti mirabili del consonante e del dissonante. Opera divisa in due tomi. Roma, 1650. In folio.
9. Obelisco Panfilio nel Foro Agonale (Piazza Navona): viene portata dalle tenebre alla luce l’antica teologia celata nei simboli geroglifici. Roma, 1650, in folio.
Edipo egizio, diviso in quattro tomi, di cui:
10. Il primo si chiama Tempio isiaco, nel quale si aprono le porte alla conoscenza della saggezza egizia - origine, evoluzione, durata - e della dottrina geroglifica. Roma, 1652, in folio.
11. Il secondo, parte prima, si chiama Ginnasio egizio, in cui si sviluppa la trattazione , fondata sul confronto con sacre sculture, della sapienza degli antichi Ebrei e degli altri orientali, perduta per l’insulto del tempo. Roma, 1653, in folio.
12. Il secondo, parte seconda, comprende le categorie delle varie discipline frequentate dagli antichi Egizi, e cioè l’aritmetica, la geometria, la musica, l’astrologia, la meccanica, l’alchimia, la magia, la teologia egizia, spiegata con i geroglifici. Ibid.
13. Il terzo si intitola Teatro geroglifico, e contiene l’interpretazione degli obelischi e degli altri documenti geroglifici che rimangono ancora sia a Roma, sia in Egitto, sia nei più celebri musei d’Europa. Roma, 1654, in folio.
† 14. Viaggio celeste estatico, oppure Officina del Mondo, in cui vengono esposti sotto il velo di un rapimento immaginario, ma secondo verità, la natura, le energie, la proprietà, la composizione e la struttura del cielo e delle stelle sia erranti sia fisse. Roma, 1656, in 4. Illustrata poi da P. Gaspar Schott, con vari commenti, e data alla luce a Norimberga.
† 15. Viaggio terrestre estatico, in cui si espone sia l’officina della natura terrestre, sia la struttura del globo, e la costituzione delle sue parti segrete, secondo un’invenzione verosimile. Roma, 1654, in 4.
† 16. Indagine fisico-medica, o Sulla peste, in cui si illustrano la sua origine, le cause, i sintomi, i pronostici, e gli insoliti effetti di una natura ostile, con gli appropriati rimedi. Roma, 1658, in 4. Ristampato a Lipsia in 18.
† 17. Diatriba sulle croci napoletane, che apparvero colà poco dopo l’ultima vampata eruttiva del Vesuvio, sia sugli abiti delle persone, sia soprattutto su panni di lino. Roma, 1661, in 8.
† 18. Poligrafia, o ingegnoso stratagemma delle lingue,