Difference between revisions of "Page:Romani Collegii Societatis Jesu Musaeum Celeberrimum 1678.pdf/70"
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ita quoque ipsi gratiis peractis, restituit; sufficere sibi, promissi experimenti veritatem suae celsitudini demonstrasse.
Mediterraneum mare sui sinus sobolem porrigit, ut nobilis hujus Musaei supellectilem augeat; unde hic plura Corallia marina, cum rupe corallifera, anno 1653. à rari ingenii et rerum scientia foelici, D. Joanne Jacobo Scaphilo Trepani Secretario, dono transmissa; unde videre possumus, quanta cum providentia Natura fundum marinum corallinis arboretis vestiat, et varia conchylia, ostraceas exuvias, saxa in monticulos congerat, unde rubra arbor excrescens duritie suâ, et rubore, humano generi pulchrum luxum praebet. Horum monticulorum aliqui intra rara Musaei videntur: fragmenta porrò plurima reperies ex ipsis conchyliis enata; est enim proprium hujus plantae, liquorem spermaticum ex se dimittere, cujus guttae in quodcunque obvium corpus ceciderint, ibidem novae corallinae plantae sobolem nasci faciant. Didicit hoc Naturae arcanum Author ex Arabicis Maris rubri urinatoribus, qui ibidem ad multos annos corallo ex imo maris extrahendo, operam suam impenderant.
Hermetica Experimenta.
Phoenix rediviva; Chymicae artis magisterium; est in hermeticè occluso vitreo vase, aqua ab omini seminali permixtione depurata, contenta ex cineribus plantae, quae Adiantum dicitur, cujus cineres in Salem chymico magisterio reducti, ea virtute et proprietate pollent, ut eandem plantam reproducant perpetuae generationis et corruptionis vicissitudine perennem. Haec est herba verè perpetuo renidens, vivendo moritur, et moriendo vivit, cui bene alludunt hi versus:
Quae thuris lachrymis, et succo vivit amoeni
Fert cunas Phoenix busta paterna suas:
Unica semper avis, pater et sibi filius ipsa
Morte sibi vitam det sibi sola novam.
Nam quoties super orbe decem jam saecula vixit
Supremi moriens nascitur igne rogi.
Sic flos hic vitam sibi reddit morte peremptus,
In vitreis rursum germinat udus aquis.
ringraziatolo li restituì: gli bastava di aver dimostrato a Sua Altezza la verità dell’esperimento promesso.
Il Mar Mediterraneo offre il frutto del suo seno per accrescere la suppellettile di questo famoso Museo; qui perciò troverai diversi coralli marini, assieme alla roccia corallina, inviati in dono nel 1663 dal segretario di Trapani Don Giovanni Giacomo Scafilo, persona di raro ingegno e dottrina; da ciò possiamo vedere con quanta generosità la natura rivesta di foreste di corallo il fondo del mare, e accumuli varie conchiglie, valve di ostriche, sassi su monticelli, dove la rossa pianta crescendo con la sua durezza e il suo luminoso vigore, offre un bell’ornamento per gli uomini. Alcuni di questi monticelli si vedono tra le rarità del Museo; troverai inoltre molti frammenti sorti dai molluschi stessi, infatti è caratteristica di questa pianta emettere un liquido seminale le cui gocce in qualunque materia cadano, vi fanno nascere nuove piante di corallo. L’Autore ha saputo questo da tuffatori arabici del Mar Rosso, che per molti anni si erano impegnati laggiù estraendo corallo dal fondo del mare.
Esperimenti ermetici
La fenice rediviva. Esempio insigne di arte chimica: in un vaso di vetro ermeticamente chiuso v’è dell’acqua purificata da ogni traccia di seme, contiene le ceneri di una pianta che si chiama adianto, le cui ceneri, ridotte chimicamente in sale, hanno la virtù e la proprietà di riprodurre la pianta stessa perennemente, in una vicenda perpetua di generazione e corruzione. È una pianta che davvero risplende d’eternità, vivendo muore e morendo vive, alla quale bene si adattano questi versi:
La Fenice che vive di lacrime e di succo di gradito incenso
Reca come sua culla il paterno sepolcro.
Unico uccello sempre, padre e figlio nel medesimo tempo,
Con la morte a sé sempre essa sola dia nuova vita.
Infatti ogni volta dopo esser vissuta dieci secoli al mondo
Morendo rinasce dal fuoco del rogo supremo.
Così questa pianta ,colpita da morte, a sé dà la vita,
Di nuovo germoglia umida di acque cristalline.