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f�vr.1621. Instruction du m�decin(2)

4862 ^ ^

/questo ancora offende la vistale l�L^p�r�ti, ma vad� per intervalli a l'aria illuminata dal sole; avvertendo di non far mutatione repen tina dalla tenebre alla luce intensa, ma passi � poco,� poco dal'aria oscura,� illuminata dalla candela, alla meno oscura,et illuminata sole, per schivare il danno, che, come scrive Saleno J[10 de usu par. cap.3], usava Dionisio Tiranno di Sicilia, il quale dop� haver tenuto in carcere oscuro quelli che voleva privar de la vista, li esponeva alla luce, et accecava, non potendo sostener quella repen tina mutatione. 4�. Al'aere rinchiuso,e poco ventilato si rimedia col non star molto in camera, m� andare al'aere pi� aperto spesso, et in tanto le porte,e finestre d'essa s'aprino, acci� l'aere esali, e si rinnovi; et anco con ventaglio di cartone si rompi,et agiti. 5�. Si purghi la stanza ogni giorno dalli escrementi,et immondi- /Ttie con scopa,et altro, ne si butti avanti,� in essa sorte alcuna di liquore, come acqua,vino,� altro. 6�. Si renda odorifera l'aria con metter sopra il bragiere, men tre S.S.Ill/ma � fuori polvere de sud/i legni odoriferi, � vero in un profumino, ancor che lei sia in camera con acqua di fior di melan- .^^goli,e di rose, con fronde,� scorza di cedro, mele appi�,cannella, grarofoli,sandali,citrini,e simili. Li profumi d'incenzo, laudano, pastiglie,� altre gomme, in loco angusto riempiano troppo la testa. Si terranno de fiori in camera, et in mano qualche palla vota di ci presso sbugiata, dentrovi una spogna bagnata in acqua di fior di me- ^^"langoli,et autorosato,� d'angeli; � vero con le d/e acque si bagni il fazzoletto. S'usano ancor palle composte d'ambra,mosco,et altre co se odorifere,quanti d'ambra, ma si come da queste delicatezze V.S. Ill/ma � alieno, cosi non glie le propongo. 7�. E perche la presente stagione,e costitutione � freddissima,et ^^7 il freddo inimicissimo alli vecchi, si mantenghi caldo con buone ves ti, pellicce,et altro, e col bragiere detto. La 2/da cosa,che ci conserva,� toglie la sanit�, � il magnare, el'bere, nel che V.S.Ill/ma non muti la sua parca consuetudine, ne innovi l'hora del cibo, quantit�,qualit�,preparatione,e condiment�i ^y^m� ordini al suo scalco gl'apparecchi li medesimi servitii di tavola, e nel med/o modo,che h� fatto sino � qui in casa; e perche il mutar la consuetudine nel cibarsi nuota molto, come dimostrano Hipo^rate e Galeno [Hip.et Gal. 2 auct.] sar� bene che V.S.Ill/ma non magni co sa alcuna,che gli sia donata, acci� non esca della sua consuetudine. i^Il simile far� nel beXe il suo solito vino, d'una sorte sola,� due al al pi�, con la quantit�,e proportion del'acqua sua solita, che h� sem pre usato; et il vino,et acqua, che gli verran'da casa, si conservi-