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questo ancora offende la vista, e li spiriti, ma vadi per intervalli a l'aria illuminata dal sole; avvertendo di non far mutatione repentina dalla tenebre alla luce intensa, ma passi à poco, à poco dal'aria oscura, ò illuminata dalla candela, alla meno oscura, et illuminata sole, per schivare il danno, che, come scrive Galeno [10 de usu par. cap. 3], usava Dionisio Tiranno di Sicilia, il quale dopò haver tenuto in carcere oscuro quelli che voleva privar de la vista, li esponeva alla luce, et accecava, non potendo sostener quella repentina mutatione.
4°. Al'aere rinchiuso, e poco ventilato si rimedia col non star molto in camera, mà andare al'aere più aperto spesso, et in tanto le porte, e finestre d'essa s'aprino, acciò l'aere esali, e si rinnovi; et anco con ventaglio di cartone si rompi, et agiti.
5°. Si purghi la stanza ogni giorno dalli escrementi, et immonditie con scopa, et altro, ne si butti avanti, ò in essa sorte alcuna di liquore, come acqua, vino, ò altro.
6°. Si renda odorifera l'aria con metter sopra il bragiere, men tre S.S. Ill.ma è fuori polvere de sud.i legni odoriferi, ò vero in un profumino, ancor che lei sia in camera con acqua di fior di melangoli, e di rose, con fronde, ò scorza di cedro, mele appie, cannella, grarofoli, sandali, citrini, e simili. Li profumi d'incenzo, laudano, pastiglie, ò altre gomme, in loco angusto riempiano troppo la testa. Si terranno de fiori in camera, et in mano qualche palla vota di ci presso sbugiata, dentrovi una spogna bagnata in acqua di fior di melangoli, et autorosato, ò d'angeli; ò vero con le d.e acque si bagni il fazzoletto. S'usano ancor palle composte d'ambra, mosco, et altre cose odorifere, quanti d'ambra, ma si come da queste delicatezze V.S. Ill.ma è alieno, cosi non glie le propongo.
7°. E perche la presente stagione, e costitutione è freddissima, et il freddo inimicissimo alli vecchi, si mantenghi caldo con buone vesti, pellicce, et altro, e col bragiere detto.
La 2.da cosa, che ci conserva, ò toglie la sanità, è il magnare, el'bere, nel che V.S. Ill.ma non muti la sua parca consuetudine, ne innovi l'hora del cibo, quantità, qualità, preparatione, e condimento: nè ordini al suo scalco gl'apparecchi li medesimi servitii di tavola, e nel med.o modo, che hà fatto sino à qui in casa; e perche il mutar la consuetudine nel cibarsi nuoce molto, come dimostrano Hipocrate e Galeno [Hip. et Gal. 2 auct.] sarà bene che V.S. Ill.ma non magni cosa alcuna, che gli sia donata, acciò non esca della sua consuetudine. Il simile farà nel bene il suo solito vino, d'una sorte sola, ò due al al più, con la quantità, e proportion del'acqua sua solita, che hà sempre usato; et il vino, et acqua, che gli verran' da casa, si conservino
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