12 Sept.1620. Bell.� Frane.M.Cervini.
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/ trata. Questo � falso assolutamente. Dissi bene in altro ragiona
mento, che un gentiluomo non pu� stare � Roma con manco di cinque
cento scudi di entrata: ma che io l'habbia promessi al Sig/r Mar
cello non si trovare mai. Voglio bene, che V.S. sappia, che la S/ta
.^^memoria di Papa^ Marcello, in sedici anni di cardinalato, diede mol
te entrate al suo fratello, che fu il signor Alessandro: alle sorel
le, una delle quali,era mia madre, non diede niente. Io non ho volu
to seguitare quell'esempio, ma ho dato � tutti li parenti poveri
qualche cosa; et al signor Marcello, se bene non era povero, ho dato
^^7ducento scudi di pensione, et un benefitio di cento scudi di entrata.
Ho caro ancora, che V.S. sappia, che avanti che si desse la mia ni
pote � V.S. mi fu chiesta dal signor Card. Bevilacqua, principale
signore, la mia nipote per un^s�gnor nobilissimo, et io gli dissi,
che non volevo dare piu di tre milia scudi di dote: et esso mi rispo-
^^Tse, che non cercava denari, ma solo il mio sangue,et la mia paren
tela. Et io aggionsi, che non volevo cavarla dalla sua patria.
In somma io desidero la pace,et la quiete, et ho voluto dire
tutto questo, � ci� V.S. lo referisca al signor'Antonio,suo padre,
et mio cugino carissimo, � ci� si quietino le cose, et se il signor
Marcello vole tornare in casa mia, mi sar� carissimo, pur che si vi
va con charit�,et sincerit�, come conviene tra li parenti.
Iddio sia con V.S. et con tutta la sua casa. Di Roma li 12 di
Settembre 1620.
Di V.S. molto 111/re
Zio amorevoliss/o
Il Card/le Bellarmino.
Signor Francesco Maria Cervini.
Montepulciano.
Adr.: Al ^/to ill/re Signor Nipote il Signor Francesco Maria Cervini
-- 7^7*7^?
Montepulciano
(cachet)
Mss.Cervini 54 fol.35=36. Orig. autogr.