6 sept.1619. Bell.� R�publ.de Lucq. (5)
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/alla parte del Vescovo, io mi prometto che far� quello che deve dal
canto suo et dar� pronto � dare tutte le sodisfattioni raggionevo-
li d� quelle cose ohe saranno in poter suo, et dove b�sognar� la
facolt� di qua, m'adoprer� io per quello potr� di farnele bavere,
/Tcome prontamente far� ogni offit�o per la concessione del luogo
che desiderano per la Signor�a nella cathedrale,tanto pi� che mon
stre Vescovo me ne prega. Et quando b�sognar� nell'occorrenze, m^
interporr� sempre, se cos� si comp�acceranno, � fare quanto potr�
per conservarli nella buona concordia; et spero anco che s� porta-
^ r � talmente in tutto il resto che, quando havesse desiderio d� re-
nunt�are ad altri questo carico, la Republ�ca �stessa li far�a re
sistenza, overD, se vedr� di poter liberarsi d� cos� grande obli-
go, mi persuado che lo far� pi� volentieri che molti non credono.
Et questa f� una delle cause,dalle quali mosso, non accett� la
^fch�esa di Viterbo,ne quella di Spoleto offertali dalla S/^� di Nro
S�g/re, perche volse mostrare che non voleva lasciare la sua chie
sa per qual si voglia altra, stimando et amando pi� la sua prima
sposa d� tutte l'altre, et pi� tosto voleva restare vedovo,se era
necessario di lasciarla, che pigliare qualsivoglia altra; ma il Pa-
.^pa non volse comandargli che la lasciasse.
Hora io non voglio esser pi� lungo, et prego con tutto il m�o af
fetto la Divina Maest� che inspiri il desiderio della pace et del
l'utile publ�co � quelli � chi tocca per gloria sua � benef�t�o u-
niversale d� cotesto popolo con metter'in esecutione prontamente
^^fquanto le scr�ssi per l'altra mia, alla quale mf rimetto; et all('
EE.VV. con tutto l'Ecc�ll'mo Consiglio prego dal Signore ogni pie
nezza d� grat�e.
D� Roma l� sei di Settembre 1619.
Dell'EE.VV.
Servitore aff/mo
il Cardale Bellarmino.
Lucques.Arch.di Stato. Quest, col Vescovo Guid. voi.80 n.120. autogr.