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6 sept.1619. Bell.� R�publ.de Lucq. (5)

4643

/alla parte del Vescovo, io mi prometto che far� quello che deve dal

canto suo et dar� pronto � dare tutte le sodisfattioni raggionevo-

li d� quelle cose ohe saranno in poter suo, et dove b�sognar� la

facolt� di qua, m'adoprer� io per quello potr� di farnele bavere,

/Tcome prontamente far� ogni offit�o per la concessione del luogo

che desiderano per la Signor�a nella cathedrale,tanto pi� che mon

stre Vescovo me ne prega. Et quando b�sognar� nell'occorrenze, m^

interporr� sempre, se cos� si comp�acceranno, � fare quanto potr�

per conservarli nella buona concordia; et spero anco che s� porta-

^ r � talmente in tutto il resto che, quando havesse desiderio d� re-

nunt�are ad altri questo carico, la Republ�ca �stessa li far�a re

sistenza, overD, se vedr� di poter liberarsi d� cos� grande obli-

go, mi persuado che lo far� pi� volentieri che molti non credono.

Et questa f� una delle cause,dalle quali mosso, non accett� la

^fch�esa di Viterbo,ne quella di Spoleto offertali dalla S/^� di Nro

S�g/re, perche volse mostrare che non voleva lasciare la sua chie

sa per qual si voglia altra, stimando et amando pi� la sua prima

sposa d� tutte l'altre, et pi� tosto voleva restare vedovo,se era

necessario di lasciarla, che pigliare qualsivoglia altra; ma il Pa-

.^pa non volse comandargli che la lasciasse.

Hora io non voglio esser pi� lungo, et prego con tutto il m�o af

fetto la Divina Maest� che inspiri il desiderio della pace et del

l'utile publ�co � quelli � chi tocca per gloria sua � benef�t�o u-

niversale d� cotesto popolo con metter'in esecutione prontamente

^^fquanto le scr�ssi per l'altra mia, alla quale mf rimetto; et all('

EE.VV. con tutto l'Ecc�ll'mo Consiglio prego dal Signore ogni pie

nezza d� grat�e.

D� Roma l� sei di Settembre 1619.

Dell'EE.VV.

Servitore aff/mo

il Cardale Bellarmino.

Lucques.Arch.di Stato. Quest, col Vescovo Guid. voi.80 n.120. autogr.