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(post Montepulciano 6 sept.l6l1. Angelo della Ciaia � Curt�o Picchena. ^C91) Molt'Ill/re Sig/re Pr^n oss/mo Ricevei una di V.S. scritta � di 27 del passato, e non risposi con col'ordinario, perche ero in procinto per rispondere in voce, ma bora per nuovo accidente ritardo per qualche giorno la venuta. Da auesta mi certifico,che una mia lunga,che le scrissi, come le accennai per quella che le rec� il Sr Arcidiacono cos�(?) mal capitate,e per� replicher� quello,che in essa si conteneva. Fi dal Vicario Mattei unita in virt� di breve Apostolico la Parrochia di S.Bernardo � quella di Sta Mostiola,e l'entrate di S/ta Mostiola al Capito lo, della quale poi r�clamatosi il popul�,� per dir meglio alcuni pochi [in^ amici della casa del S/r Cardinal mio Zio,portati,e favoriti da altra perso na altrettanto iniqua, quanto emula della grandezzate bont� del med/o mio Z�o, contro del quale,bench� per via indiretta h� machinato^sempre gran cose f� dal med/o Vicario data sentenza contro d� loro, della quale appellarono al Nuntio Giudice delle seconde instanze, dal cui Auditore f� data sentenza contro dell'unione, et del Cap.lo del cui interesse si trovava. Questi sen tendosi gravato rincorse agl'Apostoli, e la S/t� di N.P. dommenef?) questa causa per buona giustitia in Ruota,di dove usc� In�b�tione in forma,che Wihil attentarent de novo, et f� mandata qua con instruttione del modo,con ohe si doveva intimare: Io come nuovo delle cose di giurisdittione in questo stato,domandai se simili scritture ricercavano il Placet di S.A. Mi f� detto di n�,et appresso conf�rmato da Mons/re Nuntio,con tutto ci� soprasedei al cuni giorni l'essecutione al ministro, al quale il Capitolo 1 'beveva commes so, perche pensavo poter quietare,come haverei quietato, se non fosse sopra giunto chi non vuol pace,ne quiete,per mostrare,che il Governo del S/r Car dinale tanto giusto,� pr� sia causa di rumori,e disturbi, e ne perlai con il luogotenente Contucci uno de deputati di quel popolo,il quale mi fece grandiss/ma istanza,che bevessi lassato esserguirlo, mentre gli dicevo,che mi dispiaccevano queste malagevolezze,et che haverei desiderato poter renderli capaci,e consolarli, fui per� persuaso � compiacerlo lassando esseguire tal' ordine. Indi a pochi giorni fu detto assai publicamente,che S.A. haveria.fatto carcerare � secolari parenti de canonici,et � me ordinare lo sfratto dalli suoi stati. In apparenza la dissimulai,ancorch� mi passasse le viscere dell'anima, perche � gl'era la verit�, e cos� non poteva non dispiacermi 1' esser in malcontento del mio Prenc�pe naturale,et appresso d� cui se la fe delt� e devotione merita cosa alcuna,devo essere di qualche merito: � se pur falso,mi dispiaceva che con tanta pocha reverenza,con la quale portavano in bocca parole cos� gravi di S.A. Diedi conto di ci� al S/r Card/le il quale mi scr�sse,che ne haveva parlato con l'Ambasciatore per sapere il vero di questa voce, agg�ongendomi,che non poteva credere questo sdegno in S.A. ne temere un precetto di questa sorte, non havendo io errato,ne il Capitolo,che