6 decemb.1608.Bell.� son fr�re.(3Uite�)
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/ gridano; ma io non credo che possano legare le mani al Papa, che non
possa mutare un'obligo da una persona ad un'altra, senza danno di
nessuno. Pero si veda de iure,et chi ha il torto l'habbia.
Il Padre Generale � risoluto che la casa de'Salimbeni si dia ,^"per il monasterio di S18 . Chiara, et ha facult� di alienare, senza
ricorrere per breve alla Sedia Apostolica. Il modo l'ha rimesso �
me; per� bisogna che m'informi da periti come si possa fare canoni
camente. Quel modo ohe proponeva il Sig^ Giovanni Andrea Ricci di
dare la casa ad infit^^
con ricevere una ricognitione di un per
cento, il p.Generale dice che � prohibito alla Compagnia, perche
questo � troppo enorme alienatione. Ma quando volesse il monasterio
comprare la casa per giusto prezzo, se non havesse denari pronti,
potria fondarsi un censo sopra l'istessa casa, et ci contentaremo
di sei per cento; et questo sia detto per modo di discorso, perche,
/^svisando loro il modo che gli pare � proposito, io lo consulter� con
i periti, et ci accorderemo. Ma ci vorr� del buono ad accordar le
monache, le quali mi scrivono risolutamente di non voler venir den
tro, allegando che non hanno il modo di fabricare nuovo monasterio,
et che l'aria di dentro � sottilissima et non ci � acqua et altre
simili cose. Io gli risponder� che se non si risolveranno di venir
dentro, gli prohibir� il vestire, et cos� il monasterio finir� in
loro, oltre che potrebbero essere in pericolo che gli caschi adesso
la casa.
Le cose che manda la Sig^^ Francesca non le ho ancora
viste; credo saranno buone et la ringratio et saluto con tutti gl'
^^"altri di casa. Di Roma li 6 di decembre 1608. aisx da aztitzx
fratello aff^� di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Lettere originali.