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Affinchè però lo scopo fia ottenuto perfettamente, è bisogno
1° che il punto P dove la lastra p e fissa all'asse i, abbia una
posizione determinata, perchè altrimente l'imagine riuscireble
ellitica. Quel punto deve stare 1° nell'intersezione degli afri
dai 2 collimatori d e d; e 2°. Le sue diflanze dalle 2 fefo cue
debbone stare nel medesimo rapporto come le lunghezze focali
dei rispettivi collimatori, cioè gf ″ hf = ho’. Questo è
difficile ad ottenere, quando la deflessione totale per i prismi
e vicina a 180° (o 360°) [come saceble a Roma coi 3 prismi
soliti]. Allora bisognerebbe o togliere o aggiungere cm
altro prisma, ovvero introdcrre uno specchietto nel camino
dei raggi che cambia la direzione del collimatore
[NS. Le questo fosse bisogno a V°. Aa. ci sarabbe altro a dire
ancorra, cioe chè una riflefrione non basta, ci vogliono due]
Perchè poi anche le protuberanze sieno riprodotte è bisogno
II° che l'imagine sia veramente monocromatica il più POPIBILE:
Accesto fi pictende col'apparato spetrale il quale non lavia
pafoare che per es i raggi di C° F° h. Questa riga p. e. C
è intensa come una norzione dello spettro solare di
uguale larghezza nelle sue vicinanze [E questo vero ?],
anzi quelle linee in generale mancano nelle spettro del
disco solare e in vece sono nere. Dunque se fi potesoe
fare le sessure cosi strette e e cosi escuttamente metterle nel
dovuto posto, che davvero non penetrino altriraggi,
fi otterrebbe una imagine nella guale le protuberanze
non solo larebbero visibili ma anzi più forti che il sole