Page:APUG 1293 Trionfo del Giappone Colomera.pdf/38

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À più poter Signor drizzava i passi, veniva innanzi il Rege Moro, e alzando il suo baston, à noi bandi la guerra, fò segno anch'io, e volentieri accetto la disfida, e la pugna, e in un momento piglio dal campo il miglior posto, e lascio ciascun al proprio loco, e poscia grido all'armi, all'armi, ò miei guerrieri invitti, e i miei guerrier gridorno all'armi, all'armi, e subito ciascun ricorre all'armi, chi la lorica, e chi s'allaccia l'elmo, altri lo strale adatta, e la feretra, chi apparecchia le frombe, i sassi, e tutti per ferire e schernire apprende à fianchi il brando, et arma ambe le mani d'hasta e di scudo, qui sentiste Signor confuso e misto col rauco son de concavi metalli col strepito de timpani e tamburri di gridi un ululato horribile e feroce hor ecco già à noi vicino il Moro, onde dassi principio à fiera pugna; hor da mezzo, hor nel fronte, et hor da tergo dal destro lato, e dal sinistro ancora passeggio il campo, e i miei soldati invito all'honorata impresa, hor ramentando le passate prove, hor la gloria, el disonor, in un la forza, in un l'ardir, el cor audace io lodo, altri chiamo per nome, e à questi, e à quelli gran guadagni, gran premii in don prometto. Rammento al fin l'honor, la patria, e i figli, le consorti, le madri, e i padri insieme, la propria libertà, la propria vita.
A questo