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Rè. sempre nella mia mente hebbi questo pensiero d'ingrandir la persona di sì forte guerriero mà come, ch'egli hò inteso c'habbia mista con quelli,che la fede di Christo van spargendo nel mondo, con quelli io dico appunto che primi in queste parti tal nova legge van publicando à tutti, e mille e mille hanno alla fin ridotto ad ogni intento, et hoggi più che mai à questo solo adoprano ogn'arte et ogni ingegno
Evan. Dunque per questo ò padre lasciasti d'honorare personaggio sì degno? e che danno può mai ricevere il tuo Regno della mistà che tiene il Duce con i padri ch'insegnan l'evangelo? della lor fede, e della lor bontade già securo non sete?
Rè. Securo già, mà non convien che lasci publicamente disprezzar la legge, che osservan il nostro Regno, sì che da giuste fui cause io sospinto fui à non far quell'honore ch'al valor d'Augustin si conveniva mà in questa altra impresa hò già mutato affatto il mio pensiero sì che farò per lui quanto saprò mai fare

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