di fare con le mie fatiche. Se poi si giudicava che si debba
seguitare il modo pratticato sin ora, chiedo umilmente che mi
dia prescritta la strada da tenersi in tale operazione
Aggiungo perfine un punto che a me è stato di non poca affli
zione, mentre supponendosi senza fondamento , che io ricerchi
tale spesa mi viene rinfacciato da tal. uno, essere io debitore al
Collegio Romano di 300 scudi prestatimi per compiere la stampa
della stessa Galleria. A ciò rispondo che di tal benefizio ne
conservano eterna memoria a chi si degnò conferirmelo, hora
defunto; benche cosa simile è stata conferita a molti e con molto
danno della cassa del Collegio. Dove che se chi oppone desidera
che io esibisca le spese da me fatte nella Galleria, potrà conoscere
haverli gia piu che triplicatamente resi al Collegio, e quando
non si giudichi essere ciò bastante, potrà sapere che sono in
essere a favore del Collegio piu di tre mila libre di rami
fatti da me intagliare, che potranno rinfrancare il prestito con
essere solamente venduti a peso di rame di piu trovarsi piu
di mille scudi di libri, quali per grazia di Dio si vendono piu
che a peso di carta. Ma se ciò non contenta il zelo che si ha
per la Procura del Collegio, e non si giudica aspettare che io muoia
sono contento a rivendere ciò che ho comprato a benefizio publico
e adeguare tal somma, afine di renderla prontamente, non haven
do io all'operato affetto superiore a quello che si deve havere
da un Religioso alle cose humane, e qui chiedo lav. Benedizione
desideroso di eseguire quanto si degnerà commandare.
D.V.P.
Se[1] in X F. B.ni[2]
Lettosi tal foglio del P. Generale si compiacque parti-
ciparlo alla Consulta d'Italia, ove fu determinata la seguente risposta
in cui si vede uguale al paterno affetto di sua Paternità, la
capacità della sua mente, e rettitudine di prudenza con la
quale restò approvata, la stima universale di ciò che da pochissi
mi si disapprova. Così egli rispose in data delli 11 di maggio 1716
Et molto benemerita V.R. di cotesto Collegio per la
nobilissima Galleria, che con le sue lunghe fatiche e grosse spese
mirabilmente vi ha eretto. Io vivamente la ringrazio, molto
ben conoscendo questo suo singolare benefizio. Essa continui
a mostrarla agli esterni, come per tanti anni si è fatto
compiacendomi che un'opera sì bella sia di godimento a tutti
con nostro decoro. Per la nuova scala da farsi a fine di impedire
il commercio de secolari, si vedrà poi il modo migliore che