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Eccelentissimo Signore


Quel Dio , il quale per sua mera pietá illuminó il mondo con l'evangelica verità, m'inspiró di venire con questa mia lettera a persuadere e il venire nell'amicitia sua mentre tale fù quando ricevette il Sacro Batesimo, senza il quale nessuno può entrare nel celeste Regno che stà sempre preparato a chi mora in gratia dell'istesso Iddio. E tanto più mi son mosso a scriverle così in fretta per la notitia havuta da Livorno che Lei invió a me una sua lettera, la quale fù recapitata nella detta Città di Livorno, ma credo che sia stata smarita mentre fin'ora alle mie mani non è arrivata.
Dico dunque signore mio, non bisogna pensar alla vita presente che finisce com'un ombra, ma alla futura che è vera et eterna. Un'eternità di bene, ò di male dà da pensar a ciascheduno i fatti suoi, perche quell'immenso gaudio dell'eterna beatitudine e desiderato da tutti ma molti sono inganatti dal nemico del genere humano, che li fà sviare dalla vera via d'essa per tirarli finalmente alle fiame infernali.