ha chiamato noi, qui non c'è dubbio" - "Davvero?" - Si si la chiamata si sentiva chiara. Abbiamo risposto più volte ma non abbiamo potuto capire più, si è riusciti a capire la parola "Francesco" - "SI?! ma essi hanno capito almeno che noi rispondevamo?" - "Si perchè noi dopo risposto ci mettevamo in ascolto e si capisce che loro rispondono ma non si riesce a prendere niente" - "Ma è certo che sono loro?" - "Si si si capisce che è Biagi che telegrafa". [1]
E poi il signor Baccarani se ne va correndo in plancia.
Io mi trattengo lì e dopo un po' esce il Capo Piccinini a fumare una sigaretta. Ricomincio l'interrogatorio e mi conferma quanto ha detto Baccarani.
"Ma la parola 'Francesco' si è capita bene?" - "Si si". Era proprio Francesco in italiano o Franz?" - "No, no, proprio Francesco". Con queste notizie rientro in quadrato a ripeterle agli ufficiali che stanno ancora in tavola, e poi al telefono per ripeterle a quelli della palazzina che erano tornati su, dopo avermi pregato di far sapere quello che si poteva sapere.
Dopo un po' viene in quadrato Baccarani e ripete esattamente quanto avevo riferito, e aggiunge che avevano detto che ristabilissero nel miglior modo l'apparecchio trasmittente perchè al momento opportuno li avremmo chiamati noi. Evidentemente
- ↑ Ogni telegrafista ha un proprio modo personale di trasmettere la sequenza di punti e linee del codice Morse e, per chi ascolta, un orecchio allenato a comprenderlo, soprattutto tra ex compagni di corso come il caso ha voluto in questa precisa occasione.