MCT Works 002
| Name(s) | Juan de Ávila |
|---|---|
| Title | Memorial segundo al Concilio di Trento |
| Year | 1561-1565 |
| Language(s) | spa |
| Bibliographic level | Manuscript |
| Catalogue description | https://manus.iccu.sbn.it/cnmd/0000197100 |
| Transcription | Yes |
| Transcription page | Index:FC_1334.djvu |
I due manoscritti della Gregoriana del Memorial segundo al Concilio de Trento
All'interno dell'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana si conservano due copie manoscritte del Memorial segundo al Concilio de Trento, coeve all'autore Juan de Ávila e differenti l'una dall'altra. Una di queste è il codice F.C. 1334 (G2), di cui si presenta qui la trascrizione paleografica integrale, a cura di Lucia Feverati . Di questo esemplare non è stata realizzata alcuna recensione fino ad oggi.
L'altro manoscritto è il codice APUG 712 (G1).
Nel 1936 la sua parte iniziale fu scoperta da Hubert Jedin come inedito di Juan de Ávila. Il manoscritto fu utilizzato fin dalla prima edizione critica del Memorial segundo insieme ad altri due esemplari conservati in Spagna: l'edizione fu curata da padre Camilo Abad e pubblicata nel 1945 nella rivista «Miscelánea Comillas. Revista de Ciencias Humanas y Sociales».
Il manoscritto F.C. 1334 (G2) fu inserito nella collazione soltanto nelle successive edizioni delle opere complete di Juan de Ávila per la Biblioteca degli Autori Cristiani (BAC): nel 1971, nel 2001 (edizione critica rinnovata), nel 2013 (seconda edizione) e nel 2019 (edizione digitale). Per l'edizione del Memorial segundo si adoperano dal 2001 tutte le 7 copie manoscritte in castigliano.
Entrambi i manoscritti provengono dalla Bibliotheca maior del Collegio Romano. Verosimilmente vi giunsero grazie allo stretto rapporto di stima e collaborazione tra Juan de Ávila e vari membri della Compagnia di Gesù dell'Andalusia, regione dove egli svolse la maggior parte dell'attività pastorale. Dalle fonti è noto che, dopo la morte di Juan de Ávila, i Gesuiti di Granada e di Montilla, dove egli è sepolto nella Chiesa dell'ordine, possedevano alcuni suoi manoscritti. Evidentemente i Gesuiti di Roma furono interessati ad avere alcuni degli scritti dell'Apostolo dell'Andalusia e li richiesero alle comunità spagnole.
Il manoscritto F.C. 1334 del Memorial segundo al Concilio de Trento
Il manoscritto F.C. 1334 (G2) fa parte del Fondo Curia. Ciò indica una particolare vicenda che si può così ipotizzare. Tale manoscritto della Bibliotheca maior del Collegio Romano, in occasione della soppressione dei Gesuiti nel 1773, fu depositato, insieme ad altro materiale di qualche pregio o rarità, in un ripostiglio accessibile verosimilmente solo ai responsabili della Bibliotheca maior. Dopo la ricostituzione della Compagnia di Gesù, il palazzo del Collegio Romano fu restituito ai Gesuiti nel 1824: la Biblioteca fu nuovamente attiva, mentre il deposito riservato rimase tale. Nel 1873, quando il governo italiano dichiarò soppressi gli ordini religiosi e poi ne confiscò i beni, il palazzo del Collegio Romano fu incamerato. Nel 1876 vi fu inaugurata la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il cui iniziale patrimonio librario era costituito dalla Bibliotheca maior. L'anno successivo fu scoperto il nascondiglio: il materiale museale e codicologico più prezioso fu utilizzato, mentre quello ritenuto di scarso interesse fu chiuso in una soffitta. Lì finì anche l'F.C. 1334. Nel 1848 ci fu la necessità di liberare la soffitta e il suo contenuto fu restituito alla Curia della Compagnia (ecco perché F.C. = Fondo Curia). Il Generale volle versarlo nell'Archivio della Università Gregoriana, erede del Collegio Romano, dove è rimasto.
Una diversa vicenda si deve ricostruire per l'altro manoscritto APUG 712 (G1), che appartiene invece al Fondo APUG, sottofondo Concilio di Trento (Monumenta Concilii Tridentini). Si tratta di una miscellanea che in apertura presenta il cosiddetto attualmente Memorial segundo. Però il fascicolo di tale scritto di Juan de In questo caso il materiale fu raccolto dal p. Terenzio Alciati a partire dall'anno 1626, per comporre una storia sul Concilio, in risposta a quella del veneziano Sarpi. Morto l'Alciati senza aver terminato l'impresa, il materiale fu utilizzato ed esteso dal p. Sforza Pallavicino per redigere la sua Istoria del Concilio di Trento.
Per sfogliare il manoscritto digitalizzato F.C. 1334 e la relativa trascrizione paleografica con annotazioni: Indice Memorial segundo al Concilio de Trento
Per la descrizione approfondita dell'opera: Memorial segundo al Concilio de Trento