Pallavicino, Sforza
Francesco Maria Sforza Pallavicino, come autore spesso erroneamente identificato come Pietro Sforza, nacque a Roma il 28 novembre 1607; fu teologo, letterato, storico. Laureato in legge nel 1625 e in teologia nel 1628, abbraccia lo stato ecclesiastico e, negli stessi anni, diventa membro di diverse Congregazioni romane e dell'Accademia degli Umoristi. Dal 1632, per volere di papa Urbano VIII che cerca di allontanarlo da Roma, viene mandato a governare per i quattro anni successivi centri italiani poco importanti quali Iesi, Orvieto e Camerino. Il 21 giugno 1637, nonostante l'opposizione del padre, entra nella Compagnia di Gesù e nel 1641 prende i voti. Presso il Collegio Romano è professore di Logica dal 1639 al 1640, di Physica dal 1640 al 1641, di Metaphysica dal 1641 al 1642 ed, infine, di Scholastica dal 1644 al 1652, succedendo al teologo spagnolo Juan De Lugo. Scrive numerose e notevoli opere letterarie, filosofiche, teologiche, polemiche e storiche. Quella che gli conferisce maggiore notorietà è l'Istoria del concilio di Trento, pubblicata in due volumi negli anni 1656-57. Nel 1659 viene nominato cardinale dal pontefice Alessandro VII, di cui è intimo amico prima del pontificato e saggio consigliere dopo. Muore a Roma il 5 giugno 1667.
Fonti in APUG[edit]
Entry in Manus on line
Bibliografia[edit]
Collegamenti esterni[edit]
ISNI (International Standard Name Identifier) identifier.
Voce biografica by Federica Favino - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 80 (2014).