- Honor est in honorante, Dialogo dell'honore di M. Giouanni Battista Posseuini mantouano, p. 10
- Ad tertium dicendum quod violatio hic large dicitur quaecumque irreverentia vel exhonoratio. Sicut autem honor est in honorante, non autem in eo qui honoratur [43218] IIª-IIae q. 99 a. 1 ad 3
- L'honore è come l'ombra, la quale corre dietro a chi la fugge, & fugge da chi la seguita [Amor nudo all'ombre estiue vestito di varietà. Da Giacomo Castagnini, 1653, p. 29]
Lo stabilimento dell'onore era un modo di costruire l'ordine gerarchico del mondo. La società stratificata si rappresenta in una serie di ranghi in modo tale che un ordine senza differenze è inimmaginabile. L'alternativa a quest'ordine non era un'altro ordine possibile ma il caos.
Da un punto di vista formale la gerarchia implica una doppia serie, che apparentemente sembra come si fosse una sola: vista dall'alto c'è una sequenza e vista dal basso c'è ne un'altra. Il concetto di accomodatio, per esempio, è definito, nei ss. XVI-XVII, dall'alto al basso.
Secondo Harald Weinrich l'onore ha una storia delimitata tra l'Himenea di Torres Naharro (1524) e il drama di Hermann Sudermann, L'onore (1888): Detto in confidenza:l'onore non esiste!
L'onore mette sulla scena l'opinione pubblica. Questo aspetto sociale sarà decisivo nel pundonor spagnolo, vale a dire, l'onore esterno.
L'onore cercherà di sottrarsi alle disposizioni della politica, della morale o del diritto. L'economia e la concezione territoriale dello stato introdurranno nuove distinzioni. (Vedi noblesse de robe). Così, i mezzi per stabilire la nobiltà si differenzieranno secondo i territori. Per gli spagnoli sarà la pureza de sangre in Francia il servizio delle armi, per i tedeschi l'alto rango delle dinastie.
Nel secolo XVIII una serie di tratti evolutivi faranno che non si riesca a configurare una divisione primaria della società in estratti e apriranno a una graduale a maggiore separazione dei sistemi funzionali. In questa evoluzione, il concetto di nobiltà e onore cercheranno di ristabilire (involutivamente) un ordine minacciato. La virtù sarà anche un modo di correggere ciò che si vede come decadenza. In questo senso, la virtù non solo non si oppone alla nobiltà ma cerca di rinforzarla e ristabilirla.
Più generalmente l'onore attua come un medium. Le metafore con cui viene rappresentato sono "luce" e "sole". Su questo medium se imprimeranno forme condensate, che costituiscono la semantica, attraverso le quali il senso può essere osservato. Dell'onore che si possiede si parla esclusivamente nel caso della sua perdita. Nel caso del principe (luce/sole) non dovrà mai soddisfare l'onore perso perché la sua perdita non prevista, lui personifica l'onore.
L'esercizio dell'onore più che nei manuali lo si potrà osservare nel teatro e nella letteratura. Se l'onore medievale può essere considerato come "naturale", la produzione letteraria (manuali/teatro) del XV secolo indicherà una crisi della semantica dell'onore innanzi a spinte strutturali.
Documenti
Corrispondenza di Roberto Bellarmino
Fonti
- Diomede Carafa, Istruzioni dei cortigiani (1479)
- L'honeste homme ou, L'art de plaire a la cour. Par le sieur Faret (1640)
- Dialogo dell'honore di M. Giouanni Battista Possevini mantouano (1553)
Bibiografia
- Rurale, F., Ecclesiastico e gentiluomo. Clero, sesso e politica nella prima età moderna . Sette Città, 2018