Difference between revisions of "Collegium Romanum restitutum"
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− | [[File:Arbre genealogique.jpg|thumb|left|''Arbre généalogique contenant les établissements des Jésuites par toutes la terre et le nombre des sujets qui composent''. Particolare. | + | [[File:Arbre genealogique.jpg|thumb|left|''Arbre généalogique contenant les établissements des Jésuites par toutes la terre et le nombre des sujets qui composent''. Particolare. [https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Arbre_g%C3%A9n%C3%A9alogique_contenant_les_%C3%A9tablissements_des_J%C3%A9suites_par_toutes_la_terre_et_le_nombre_des_sujets_qui_composent_c,_G.20339.jpg Musée Carnavalet, Histoire de Paris]]]<br> |
− | <div style="text-align:justify"> | + | <div style="text-align:justify">Il gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) spinto dal suo universalismo ideò un orologio universale, [https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6c/Horoscopium_Catholicum_Societ_Iesu%2C_in_Ars_magna_lucis_et_umbrae%2C_Athanasius_Kircher%2C_Amsterdam%2C_1671_-_Museu_da_Ciência_da_Universidade_de_Coimbra_-_University_of_Coimbra_-_Coimbra%2C_Portugal_-_DSC09130.jpg l'''Horoscopium catholicum Societatis Iesu''], un marchingegno sulla carta capace di unificare il tempo e lo spazio innanzi alla diversità dell'orbe conosciuto. Rappresenta un espediente erudito per contenere la disgregazione di un sistema sociale che mutava nella sua struttura e nella sua semantica.<lb/> |
− | Il gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) spinto dal suo universalismo ideò un orologio universale, [https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6c/Horoscopium_Catholicum_Societ_Iesu%2C_in_Ars_magna_lucis_et_umbrae%2C_Athanasius_Kircher%2C_Amsterdam%2C_1671_-_Museu_da_Ciência_da_Universidade_de_Coimbra_-_University_of_Coimbra_-_Coimbra%2C_Portugal_-_DSC09130.jpg l'''Horoscopium catholicum Societatis Iesu''], un marchingegno sulla carta capace di unificare il tempo e lo spazio innanzi alla diversità dell'orbe conosciuto. Rappresenta un espediente erudito per contenere la disgregazione di un sistema sociale che mutava nella sua struttura e nella sua semantica.<lb/> | + | <p>L' ''horoscopium'' di Kircher, fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa (1545-1649) e destinato alla sua ''Ars magna lucis et umbrae'' (1646), ritrae la propagazione dei gesuiti in quel mondo. La Compagnia di Gesù è un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e spande i suoi rigogliosi rami in cui sono iscritti i nomi delle province e delle città dove l'Ordine si era radicato. Secondo l'''horoscopium'', la presenza della Compagnia incarnava il versetto del salmo 112: il nome del Signore sia proclamato da oriente a occidente, «a solis ortu usque ad occasum». Questo era un modo per sancire la dimensione cattolica, vale a dire universale della Chiesa grazie all’azione della Compagnia di Gesù. Sulla cima dell'albero, un’aquila bicefala ricordava il principio del potere temporale dell'imperatore e di quello spirituale del papa. |
− | <p>L' ''horoscopium'' di Kircher, fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa (1545-1649) e destinato alla sua ''Ars magna lucis et umbrae'' (1646), ritrae la propagazione dei gesuiti in quel mondo. La Compagnia di Gesù è un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e spande i suoi rigogliosi rami in cui sono iscritti i nomi delle province e delle città dove l'Ordine si era radicato. Secondo l'horoscopium, la presenza della Compagnia incarnava il versetto del salmo 112: il nome del Signore sia proclamato da oriente a occidente, «a solis ortu usque ad occasum». Questo era un modo per sancire la dimensione cattolica, vale a dire universale della Chiesa grazie all’azione della Compagnia di Gesù. Sulla cima dell'albero, un’aquila bicefala ricordava il principio del potere temporale dell'imperatore e di quello spirituale del papa. | + | [[File:Horoscopium Catholicum Societ Iesu, in Ars magna lucis et umbrae, Athanasius Kircher, Amsterdam, 1671 - Museu da Ciência da Universidade de Coimbra - University of Coimbra - Coimbra, Portugal - DSC09130.jpg|thumb|''Horoscopium Catholicum Societ Iesu, in Ars magna lucis et umbrae, Athanasius Kircher, Amsterdam, 1671'']] |
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<p>L'azione apostolica della Compagnia di Gesù s'innestava ancora nell'idea di una ''monarchia universale''. Era un mondo concepito come ''casa comune''<ref>''Nuestra casa es el mundo'' è una frase di P. Jeronimo Nadal. Mon. Nat., V, 364-5. Nadal adotta qui una idea ontologica di mondo propria di quel sistema sociale. Oggi quello che si indica comunemente come ''mondo'' è sempre frutto di una distinzione e non ha un corrispettivo ontologico comune.</ref>, perché in esso erano disseminate le residenze, i collegi, e le missioni dei gesuiti. Quella concezione del mondo riteneva che la religione fosse il fondamento del sistema sociale. L'horoscopium era un modo di contenere la disseminazione della Compagnia nello spazio permettendo anche una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati per indicare le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’''Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre'' (1764) di Louis Denis. La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) rappresentò un colpo alla radice dell’albero.</p> | <p>L'azione apostolica della Compagnia di Gesù s'innestava ancora nell'idea di una ''monarchia universale''. Era un mondo concepito come ''casa comune''<ref>''Nuestra casa es el mundo'' è una frase di P. Jeronimo Nadal. Mon. Nat., V, 364-5. Nadal adotta qui una idea ontologica di mondo propria di quel sistema sociale. Oggi quello che si indica comunemente come ''mondo'' è sempre frutto di una distinzione e non ha un corrispettivo ontologico comune.</ref>, perché in esso erano disseminate le residenze, i collegi, e le missioni dei gesuiti. Quella concezione del mondo riteneva che la religione fosse il fondamento del sistema sociale. L'horoscopium era un modo di contenere la disseminazione della Compagnia nello spazio permettendo anche una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati per indicare le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’''Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre'' (1764) di Louis Denis. La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) rappresentò un colpo alla radice dell’albero.</p> | ||
− | <p>Il 17 maggio 1824 papa Leone XII, con il breve ''Cum multa'', ordinò la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si consegnò al Superiore Generale P. Luigi Fortis detto collegio con la sua biblioteca, insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio e l'osservatorio astronomico. Il binomio continuità/discontinuità, per spiegare il divenire storico, anche se non nuovo nella storiografia | + | <p>Il 17 maggio 1824 papa [[Name::Leone XII|Leone XII]], con il breve ''Cum multa'', ordinò la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si consegnò al Superiore Generale P. [[Name::Fortis, Luigi|Luigi Fortis]] detto collegio con la sua biblioteca, insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio e l'osservatorio astronomico. Il binomio continuità/discontinuità, per spiegare il divenire storico, anche se non nuovo nella storiografia della Compagnia di Gesù, riapparirà con maggior vigore nel secolo XIX, per affiorare diversamente ancora nella contemporaneità. Lo sforzo dello storico sarà precisamente nascondere ogni segno di rottura. |
− | La soppressione e restaurazione | + | <lb/>La soppressione e restaurazione dell’ordine gesuitico si inscrive in una più ampia trasformazione epocale. A partire del secolo XIX si è verificata una temporalizzazione all’interno del sistema sociale che presenta due caratteristiche fondamentali: una laicizzazione del tempo e un’accelerazione del suo ritmo. Il ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, che potrebbe avere il sapore di una rivincita, aprirà fin da subito la strada a nuove sfide e a violenti [[Semantic content::Conflictus|conflitti.]]<lb/> |
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+ | <p>Dall'entusiasmo che si evince da alcuni documenti dopo la Restaurazione relativi al ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, verso la metà del secolo si evince una percezione di una Compagnia di Gesù ''retrograda''. <lb/> L'aumento di complessità<ref>Per definire ''complessità'' basterebbe citare qui questo testo di Niklas Luhmann: "Un sistema si definisce complesso quando non è in grado di aggiornare tutte le relazioni potenzialmente generabili tra i suoi elementi. Una famiglia, ad esempio, può gestire tutte le relazioni tra i suoi membri, poiché il loro numero è limitato. In un'università, una città o nella società globale, ciò risulta impossibile e si instaura un processo di selezione che rende alcune relazioni estremamente probabili e altre altamente improbabili." Niklas, luhmann, ''Organizzazione e decisione''.</ref> eserciterà una crescente pressione nel mutamento della struttura della società. Se in una società gerarchica, come quella che stava tramontando, il patrimonio concettuale era determinato dall'alto della gerarchia, in un sistema sociale sempre più differenziato non sarà più possibile stabilire ''valori'' e ''concetti'', dogmaticamente stabiliti, in modo unitario e senza concorrenza. <lb/> | ||
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+ | Se nell'''ancien régime'' era possibile individuare nel vertice della gerarchia, il re e la sua corte, il luogo ove si realizzava la descrizione ''corretta'' del mondo e della società, nelle società repubblicane e democratiche questa descrizione si frammenta e diventa sempre più opaca. A causa di ciò, oltre a una crescente incertezza e a un aumento dell'orizzonte del rischio, si genererà una letteratura della [[Semantic content::Conspiratio|conspirazione]] che tenderà a ridurre drasticamente ogni complessità. Questa complessità aprì la strada a una evoluzione socio-culturale dove la distinzione ''liberalismo/dogmatismo'' saranno alternative per descriverla. Una lettera di [[Name::Cesare Balbo]], al suo cugino il gesuita [[Name::Luigi Taparelli D'Azeglio]], mette in campo un'efficace descrizione del cambiamento di prospettiva: | ||
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+ | <p>''Io credo che appena restaurati, siete caduti in quell'errore di molti, di vedere intimamente unite le due cause, che, appunto unite furono dette de'' l'autel et du thrône. ''Io sono per la monarchia, e Torinese son per Casa Savoia fino alla morte. Ma non credo che'' l'autel et le thrône ''abbiano a che fare insieme più che'' l'autel et la république, ''ovvero '' l'autel et les chambres, ''che no fu detto mai da nessuno''. ''E molti troni furono retrogradi nel 1814 ed anni seguenti. Voi protettori o protetti di costoro foste o pareste retrogradi parimenti. E retrogradi continuaste a parere d'allora in poi, e parete. Siete voi tali? Io credo che abbiate torto in essenza. Non siete, e lasciate voi che si creda? Io credo che abbiate torto di lasciarlo credere.''[...] ''Intendo per politica retrograda quella che non concedesse a principi e popoli di approfittare delle legittime occasioni per acquistar l'indipendenza, quella insomma che è contraria alla politica del progresso, de' giusti desideri del secolo nostro, del liberalismo legale'' [...] ''o voi muterete la vostra politica, facendovi moderati, liberali come Pio IX, liberali promovitori d'ogni concessione virtuosa, buona, caritatevole, cristiana; ovvero, continuando nella vostra politica vecchia, non solamente continuerete ad esser perseguitati dal secolo, da tutti... ma non gioverete al secolo vostro, come giovò il vostro grande fondatore al suo''.<ref>Pietro Pirri; ''Carteggi del p. Luigi Taparelli d'Azeglio della Compagnia di Gesù''. Torino Fratelli Bocca, 1932; p. 218-219.</ref></p> | ||
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+ | <!--Tu mi dirai forse: "Che inter- di tu per retrogrado, per politica retrograda?". Intendo la politica del nostro Vittorio Emanuele e di tutti i principi italiani nel 1814, e quasi sempre d'al lora in poi; quella di Carlo Felice in particolare e di Gregorio XVI; quella di Carlo x in Francia ecc. ecc. Intendo per politica retrograda quella che non concedesse a principi e popoli di approfittare delle legittime occasioni per acquistar l'indipendenza, quella insomma che è contraria alla politica del pro- gresso, de' giusti desideri del secolo nostro, del liberalismo legale [...] Ma altri mi dirà: i Gesuiti non han politica. Io potrei rispondere: sì, ne hanno una, l'Europa intera lo sa, lo dice, l'han detto e sentito gli anni scorsi in Francia, in Svizzera, e da più tempo in Italia; e [...] questa testimonianza universale ha gran peso [...] Voi non potete far a meno di avere una politica [...] o voi muterete la vostra politica, facendovi moderati, liberali come Pio IX liberali promovitori d'ogni concessione virtuosa, buona, caritatevole, cristiana; ovvero, continuando nella vostra politica vecchia, non solamente continuerete ad esser perseguitati dal secolo, da tutti... ma non gioverete al secolo vostro, come giovò il vostro grande fondatore al suo».--> | ||
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+ | Il resoconto dell'ultimo rettore al Collegio Romano, P. [[Name::Ragazzini, Pietro|Pietro Ragazzini]] della mattina del 20 settembre 1870, rappresenta l'infrangersersi dell'aspettativa profetica. L'attesa di un intervento miracoloso è una nota caratteristica in molti documenti generati all'interno dell'organizzazione ecclesiale dell'epoca. A posto del "miracolo" seguirono le cannonate e poi, l'irruzione per le strade di Roma, della ''plebaglia, perché l'antico era cessato e il nuovo non era per anche incominciato. Laonde il popolaccio con armi in mano ο rubate ο trovate ove che sia, e con bandiere tricolori scorrazzava per le vie urlando e festeggiando mattamente, e dando addosso a qualche meschinello che fosse veramente ο si credesse un povero zuavo.''<lb/> La documentazione di questo fondo permette anche di analizzare i modi per gestire la delusione di questa aspettativa e le riconfigurazioni per assorbire la crescente incertezza. | ||
− | <p>Infranto il sogno dell'universalismo della vecchia Europa, il sistema sociale si evolse verso la differenziazione della società. I diversi sistemi (economia, politica, religione, arte, diritto, ecc.) cercheranno di ridurre la crescente complessità a partire dai propri codici di riferimento. | + | <p>Infranto il sogno dell'universalismo della vecchia Europa, il sistema sociale si evolse verso la differenziazione della società. I diversi sistemi (economia, politica, religione, arte, diritto, ecc.) cercheranno di ridurre la crescente complessità a partire dai propri codici di riferimento. In quel secolo già si insinua quello che si denominerà la crisi delle ''grandi narrazioni'' che oggi sembra essere un fenomeno irreversibile.<ref>Lyotard, Jean-François; ''La condizione postmoderna''.</ref> |
− | + | Questo passaggio epocale costrinse la Compagnia di Gesù, restaurata in un contesto sociale nuovo, all'incessante fatica, degna di Sisifo, di interrogarsi sulla propria identità. In questi documenti potranno individuarsi le tracce di questo sforzo.</p> | |
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+ | Chiunque voglia partecipare al progetto, singolarmente o con il proprio ente di ricerca, è pregato di sottoporre a valutazione la propria proposta compilando il [[Special:Contact|form]].</center></div> | ||
− | + | =='''Fondo Collegio Romano'''== | |
+ | L'Archivio storico della PUG conserva documenti sulla storia del Collegio Romano dalla fondazione ad oggi. | ||
+ | Relativamente al periodo Ottocentesco, dal 1824 (restituzione del Collegio alla Compagnia) al 1873 (soppressione degli Ordini religiosi), oltre ai documenti disseminati nel Fondo APUG, si contano '''137 segnature''', un corpus documentario denominato ''[https://manus.iccu.sbn.it/en/search-libraries/-/bib/fund/1402 Fondo Collegio Romano]''.<br> | ||
+ | Il materiale è prodotto principalmente nel XIX secolo ma vi si trovano anche fonti documentarie più antiche selezionate e utilizzate nell'Ottocento, come ad esempio i materiali cinquecenteschi relativi alla fondazione del Collegio Romano e i primissimi atti accademici datati 1575-1582 conservati in [https://manus.iccu.sbn.it/cnmd/0000223070 APUG 135B].<br> | ||
− | + | <center>[[Index:Fcr-schede.djvu|'''SCHEDE CARTACEE''']]</center> | |
− | + | Il Fondo Collegio Romano fu descritto in 130 schede cartacee nella metà del Novecento. Nel 2024, in occasione del bicentenario della restituzione del Collegio alla Compagnia di Gesù, la Fondazione La Gregoriana ha finanziato un progetto di revisione e catalogazione del Fondo nel catalogo nazionale ''Manus Online'' realizzando descrizioni estese fruibili a questo '''[https://manus.iccu.sbn.it/en/search-libraries/-/bib/fund/1402 link]'''. | |
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+ | ===='''Indici dei nomi e dei concetti chiave'''==== | ||
+ | # [https://gate.unigre.it/mediawiki/index.php/Category:Nomi_presenti_nel_Fondo_Collegio_Romano '''Indice dei nomi''']<lb/><lb/> | ||
+ | # '''Concetti chiave'''<lb/> | ||
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+ | * [[Semantic content::Conflictus|Conflictus]] | ||
+ | * [[Semantic content::Infirmitas|Infirmitas]] | ||
+ | * [[Semantic content::Temporalitas|Temporalitas]] | ||
+ | * Conspiratio | ||
− | + | ===='''Serie archivistiche'''==== | |
− | + | [[Fondo Collegio Romano#Serie_archivistiche|'''Elenco delle Serie archivistiche''']] | |
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− | + | Nel catalogo nazionale per il censimento dei manoscritti <ref>Il fondo è stato oggetto di una tesi di diploma (Archivistica generale, Scuola Speciale per archivisti e bibliotecari - SAPIENZA Università di Roma, 2012) realizzata da Claudia Donadelli: ''Inventario del Fondo Collegio Romano presso l'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana''. Nell'inventario il materiale documentario è stato suddiviso in serie specifiche in base a quelle utilizzate nell'Archivum Romanum Societatis Iesu, l'archivio generale della Compagnia.</ref>. | |
− | + | '''[https://www.unigre.it/archivioimg/Cataloghi/Collegio_Romano.htm Fondo APUG]''' relative a documenti ottocenteschi inerenti al progetto.<br> | |
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− | ====Documenti | + | ===='''Documenti digitalizzati'''==== |
+ | Al fine di seguire e analizzare l'evoluzione di alcune idee chiave, sono stati selezionati dei documenti particolarmente significativi: | ||
+ | * [[Index:APUG_135-I-a.pdf|Atto di restituzione del Collegio Romano alla Compagnia di Gesù (APUG 135-I-a)]] | ||
+ | * [[Index:FCR_A-5-IV-a.pdf| Memorie manoscritte del P. Ragazzini, riguardanti la ''Presa di Roma'' (FCR A-5-IVa)]] | ||
+ | * [[Index:FCR_A-5-III-a.pdf| Avviso ai membri della Compagnia per l'assistenza ai malati di colera (FCR A-5-III-a)]] | ||
+ | * [[Index:FCR_A-5-III-b.pdf| Note dei Padri e dei Fratelli del Collegio Romano sull'epidemia di colera del 1837 (FCR A-5-III-b)]] | ||
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+ | Attraverso la bibliografia è possibile analizzare le osservazioni fatte nei documenti ottocenteschi del Fondo Collegio Romano a partire dalle distinzioni operate.<br> | ||
+ | Gli utenti accreditati in GATE possono collaborare scrivendo a [[User talk:ArchivesPUG|ArchivesPUG]] e creare nuove entrate nella Bibliografia [[Special:FormEdit/FCR_Bibliography_entries|'''clicca qui''']] seguendo le [[Bibliography_Guidelines|Linee guida]].<br /> | ||
− | + | '''Bibliografia generale''' | |
− | * [https:// | + | * [https://jesuitonlinebibliography.bc.edu/catalog?utf8=✓&search_field=all_fields&q=Collegio+Romano Jesuit Online Bibliography] |
− | * | + | * [https://archive.org/details/bibliothquedelac07back/page/n27/mode/2up C. Sommervogel, ''Collegio Romano''] |
− | + | * [https://archive.org/details/libersaecularish00albe ''Liber saecularis historiae Societatis Jesu : ab anno 1814 ad annum 1914''] | |
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− | == | + | ==Stato di conservazione dei documenti== |
− | + | [[File:F.C. 1681.jpg|thumb|right|Carte e fascicoli sciolti databili tra il 1822 e il 1860 (F.C. 1681)]] I materiali del fondo si presentano principalmente nella forma di fascicoli o carte sciolte, talvolta con cuciture precarie, conservati in camicie di carta o cartelle di cartone.<br> | |
− | + | I registri e i diari hanno invece forma libraria con legature in cartone o in quarto di pergamena e riportano spesso l'indicazione delle antiche collocazioni. I danni principali riguardano le carte che presentano strappi e lacune, oltre agli inchiostri acidi che hanno provocato l'imbrunimento della carta.<lb/><lb/><lb/><lb/><lb/><lb/> | |
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Latest revision as of 16:23, 13 January 2025
Introduzione
L'albero spezzato
L' horoscopium di Kircher, fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa (1545-1649) e destinato alla sua Ars magna lucis et umbrae (1646), ritrae la propagazione dei gesuiti in quel mondo. La Compagnia di Gesù è un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e spande i suoi rigogliosi rami in cui sono iscritti i nomi delle province e delle città dove l'Ordine si era radicato. Secondo l'horoscopium, la presenza della Compagnia incarnava il versetto del salmo 112: il nome del Signore sia proclamato da oriente a occidente, «a solis ortu usque ad occasum». Questo era un modo per sancire la dimensione cattolica, vale a dire universale della Chiesa grazie all’azione della Compagnia di Gesù. Sulla cima dell'albero, un’aquila bicefala ricordava il principio del potere temporale dell'imperatore e di quello spirituale del papa.
L'azione apostolica della Compagnia di Gesù s'innestava ancora nell'idea di una monarchia universale. Era un mondo concepito come casa comune[1], perché in esso erano disseminate le residenze, i collegi, e le missioni dei gesuiti. Quella concezione del mondo riteneva che la religione fosse il fondamento del sistema sociale. L'horoscopium era un modo di contenere la disseminazione della Compagnia nello spazio permettendo anche una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati per indicare le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre (1764) di Louis Denis. La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) rappresentò un colpo alla radice dell’albero.
Il 17 maggio 1824 papa Leone XII, con il breve Cum multa, ordinò la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si consegnò al Superiore Generale P. Luigi Fortis detto collegio con la sua biblioteca, insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio e l'osservatorio astronomico. Il binomio continuità/discontinuità, per spiegare il divenire storico, anche se non nuovo nella storiografia della Compagnia di Gesù, riapparirà con maggior vigore nel secolo XIX, per affiorare diversamente ancora nella contemporaneità. Lo sforzo dello storico sarà precisamente nascondere ogni segno di rottura.
La soppressione e restaurazione dell’ordine gesuitico si inscrive in una più ampia trasformazione epocale. A partire del secolo XIX si è verificata una temporalizzazione all’interno del sistema sociale che presenta due caratteristiche fondamentali: una laicizzazione del tempo e un’accelerazione del suo ritmo. Il ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, che potrebbe avere il sapore di una rivincita, aprirà fin da subito la strada a nuove sfide e a violenti conflitti.
Dall'entusiasmo che si evince da alcuni documenti dopo la Restaurazione relativi al ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, verso la metà del secolo si evince una percezione di una Compagnia di Gesù retrograda.
L'aumento di complessità[2] eserciterà una crescente pressione nel mutamento della struttura della società. Se in una società gerarchica, come quella che stava tramontando, il patrimonio concettuale era determinato dall'alto della gerarchia, in un sistema sociale sempre più differenziato non sarà più possibile stabilire valori e concetti, dogmaticamente stabiliti, in modo unitario e senza concorrenza.
Se nell'ancien régime era possibile individuare nel vertice della gerarchia, il re e la sua corte, il luogo ove si realizzava la descrizione corretta del mondo e della società, nelle società repubblicane e democratiche questa descrizione si frammenta e diventa sempre più opaca. A causa di ciò, oltre a una crescente incertezza e a un aumento dell'orizzonte del rischio, si genererà una letteratura della conspirazione che tenderà a ridurre drasticamente ogni complessità. Questa complessità aprì la strada a una evoluzione socio-culturale dove la distinzione liberalismo/dogmatismo saranno alternative per descriverla. Una lettera di Cesare Balbo, al suo cugino il gesuita Luigi Taparelli D'Azeglio, mette in campo un'efficace descrizione del cambiamento di prospettiva:
Io credo che appena restaurati, siete caduti in quell'errore di molti, di vedere intimamente unite le due cause, che, appunto unite furono dette de l'autel et du thrône. Io sono per la monarchia, e Torinese son per Casa Savoia fino alla morte. Ma non credo che l'autel et le thrône abbiano a che fare insieme più che l'autel et la république, ovvero l'autel et les chambres, che no fu detto mai da nessuno. E molti troni furono retrogradi nel 1814 ed anni seguenti. Voi protettori o protetti di costoro foste o pareste retrogradi parimenti. E retrogradi continuaste a parere d'allora in poi, e parete. Siete voi tali? Io credo che abbiate torto in essenza. Non siete, e lasciate voi che si creda? Io credo che abbiate torto di lasciarlo credere.[...] Intendo per politica retrograda quella che non concedesse a principi e popoli di approfittare delle legittime occasioni per acquistar l'indipendenza, quella insomma che è contraria alla politica del progresso, de' giusti desideri del secolo nostro, del liberalismo legale [...] o voi muterete la vostra politica, facendovi moderati, liberali come Pio IX, liberali promovitori d'ogni concessione virtuosa, buona, caritatevole, cristiana; ovvero, continuando nella vostra politica vecchia, non solamente continuerete ad esser perseguitati dal secolo, da tutti... ma non gioverete al secolo vostro, come giovò il vostro grande fondatore al suo.[3]
Il resoconto dell'ultimo rettore al Collegio Romano, P. Pietro Ragazzini della mattina del 20 settembre 1870, rappresenta l'infrangersersi dell'aspettativa profetica. L'attesa di un intervento miracoloso è una nota caratteristica in molti documenti generati all'interno dell'organizzazione ecclesiale dell'epoca. A posto del "miracolo" seguirono le cannonate e poi, l'irruzione per le strade di Roma, della plebaglia, perché l'antico era cessato e il nuovo non era per anche incominciato. Laonde il popolaccio con armi in mano ο rubate ο trovate ove che sia, e con bandiere tricolori scorrazzava per le vie urlando e festeggiando mattamente, e dando addosso a qualche meschinello che fosse veramente ο si credesse un povero zuavo.
La documentazione di questo fondo permette anche di analizzare i modi per gestire la delusione di questa aspettativa e le riconfigurazioni per assorbire la crescente incertezza.
Infranto il sogno dell'universalismo della vecchia Europa, il sistema sociale si evolse verso la differenziazione della società. I diversi sistemi (economia, politica, religione, arte, diritto, ecc.) cercheranno di ridurre la crescente complessità a partire dai propri codici di riferimento. In quel secolo già si insinua quello che si denominerà la crisi delle grandi narrazioni che oggi sembra essere un fenomeno irreversibile.[4] Questo passaggio epocale costrinse la Compagnia di Gesù, restaurata in un contesto sociale nuovo, all'incessante fatica, degna di Sisifo, di interrogarsi sulla propria identità. In questi documenti potranno individuarsi le tracce di questo sforzo.
Fondo Collegio Romano
L'Archivio storico della PUG conserva documenti sulla storia del Collegio Romano dalla fondazione ad oggi.
Relativamente al periodo Ottocentesco, dal 1824 (restituzione del Collegio alla Compagnia) al 1873 (soppressione degli Ordini religiosi), oltre ai documenti disseminati nel Fondo APUG, si contano 137 segnature, un corpus documentario denominato Fondo Collegio Romano.
Il materiale è prodotto principalmente nel XIX secolo ma vi si trovano anche fonti documentarie più antiche selezionate e utilizzate nell'Ottocento, come ad esempio i materiali cinquecenteschi relativi alla fondazione del Collegio Romano e i primissimi atti accademici datati 1575-1582 conservati in APUG 135B.
Il Fondo Collegio Romano fu descritto in 130 schede cartacee nella metà del Novecento. Nel 2024, in occasione del bicentenario della restituzione del Collegio alla Compagnia di Gesù, la Fondazione La Gregoriana ha finanziato un progetto di revisione e catalogazione del Fondo nel catalogo nazionale Manus Online realizzando descrizioni estese fruibili a questo link.
Indici dei nomi e dei concetti chiave
- Indice dei nomi
- Concetti chiave
- Conflictus
- Infirmitas
- Temporalitas
- Conspiratio
Serie archivistiche
Elenco delle Serie archivistiche
Nel catalogo nazionale per il censimento dei manoscritti [5].
Fondo APUG relative a documenti ottocenteschi inerenti al progetto.
Documenti digitalizzati
Al fine di seguire e analizzare l'evoluzione di alcune idee chiave, sono stati selezionati dei documenti particolarmente significativi:
- Atto di restituzione del Collegio Romano alla Compagnia di Gesù (APUG 135-I-a)
- Memorie manoscritte del P. Ragazzini, riguardanti la Presa di Roma (FCR A-5-IVa)
- Avviso ai membri della Compagnia per l'assistenza ai malati di colera (FCR A-5-III-a)
- Note dei Padri e dei Fratelli del Collegio Romano sull'epidemia di colera del 1837 (FCR A-5-III-b)
https://gate.unigre.it/mediawiki/index.php/User:ArchivesPUG/Sandbox
Bibliografia
Attraverso la bibliografia è possibile analizzare le osservazioni fatte nei documenti ottocenteschi del Fondo Collegio Romano a partire dalle distinzioni operate.
Gli utenti accreditati in GATE possono collaborare scrivendo a ArchivesPUG e creare nuove entrate nella Bibliografia clicca qui seguendo le Linee guida.
Bibliografia generale
- Jesuit Online Bibliography
- C. Sommervogel, Collegio Romano
- Liber saecularis historiae Societatis Jesu : ab anno 1814 ad annum 1914
Stato di conservazione dei documenti
I materiali del fondo si presentano principalmente nella forma di fascicoli o carte sciolte, talvolta con cuciture precarie, conservati in camicie di carta o cartelle di cartone.
I registri e i diari hanno invece forma libraria con legature in cartone o in quarto di pergamena e riportano spesso l'indicazione delle antiche collocazioni. I danni principali riguardano le carte che presentano strappi e lacune, oltre agli inchiostri acidi che hanno provocato l'imbrunimento della carta.
- ↑ Nuestra casa es el mundo è una frase di P. Jeronimo Nadal. Mon. Nat., V, 364-5. Nadal adotta qui una idea ontologica di mondo propria di quel sistema sociale. Oggi quello che si indica comunemente come mondo è sempre frutto di una distinzione e non ha un corrispettivo ontologico comune.
- ↑ Per definire complessità basterebbe citare qui questo testo di Niklas Luhmann: "Un sistema si definisce complesso quando non è in grado di aggiornare tutte le relazioni potenzialmente generabili tra i suoi elementi. Una famiglia, ad esempio, può gestire tutte le relazioni tra i suoi membri, poiché il loro numero è limitato. In un'università, una città o nella società globale, ciò risulta impossibile e si instaura un processo di selezione che rende alcune relazioni estremamente probabili e altre altamente improbabili." Niklas, luhmann, Organizzazione e decisione.
- ↑ Pietro Pirri; Carteggi del p. Luigi Taparelli d'Azeglio della Compagnia di Gesù. Torino Fratelli Bocca, 1932; p. 218-219.
- ↑ Lyotard, Jean-François; La condizione postmoderna.
- ↑ Il fondo è stato oggetto di una tesi di diploma (Archivistica generale, Scuola Speciale per archivisti e bibliotecari - SAPIENZA Università di Roma, 2012) realizzata da Claudia Donadelli: Inventario del Fondo Collegio Romano presso l'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana. Nell'inventario il materiale documentario è stato suddiviso in serie specifiche in base a quelle utilizzate nell'Archivum Romanum Societatis Iesu, l'archivio generale della Compagnia.