Litterae annuae FCR
Nelle Costituzioni (n. 675) si prevedeva la redazioni di lettere da parte dei superiori locali, ogni quattro mesi, da inviare al provinciale e da questo al generale, riguardo le diverse attività delle residenze. Il loro contenuto doveva offrire incoraggiamento agli altri e aiutare l'edificazione reciproca.
Queste lettere furono poi sostituite per altre di frequenza annuale. La Formula scribendi determinava il modi in cui si dovevano scrivere le lettere (Institutum,III, nn. 26-31).[1].
Le lettere annuali (1581-1614) del generalato di Claudio Aquaviva sono state stampate in ventinove piccoli volumi, tra il 1583 e il 1619. Dopo un'interruzione, la serie continuò il P. Generale Goswino Nickel per gli anni 1650 e 1651, dopo di che cessò definitivamente la sua pubblicazione.
Sin dall'inizio della Compagnia emerge la distinzione tra l'informazione destinata a un lettore interno al corpo gesuitico e un altro esterno (Ignazio di Loyola a Pietro Fabro, Roma 10 dicembre 1542, MHSI, Epp. Ign., I, 236.). Alterum ne annuas Societatis in futurum ulli externo quavis occasione communicare liceat, seu ostendere, ita ut nec ipse Provincialis facultatem habeat ad id concedendum. (MHSI, Doc. Ind., XVI, 1043).
A partire della metà del XVII secolo la stampa delle lettere, che continuavano ad arrivare manoscritte a Roma, diventò sempre più rara. Queste Litterae saranno gradualmente destinate a un pubblico esterno alla Compagnia.
La stabilizzazione/varietà dei criteri per determinare ciò che è mostrabile fuori dall'ordine e l'aumento delle notizie da elaborare diventò di un'alta complessità. Così lo attesta una lettera, del 1649, al superiore generale in cui se afferma che produrre una tale selezione è: Res est asinii laboris. [2]
Una evolución di questa tipologia saranno le Lettres édifiantes et curieuses stampate tra il 1702 e 1776.[3]
Altre tipologie di comunicazione di notizie comparirano nel XX secolo sotto il titolo di: Noticias, Notizie, News, Nachrichten. Nel 1920 la curia generale dei gesuiti iniziò a publicare i Memorabilia Societatis Iesu, pubblicazione oggi scomparsa.
- Diario del Raccoglitore dei punti per le lettere annue del Collegio Romano, 1833-1852
- Litterae annuae Collegii Romani tom. II, 1853-1870
- Litterae Annuae 1837-1874
- ↑ "I Superiori delle Case e i Rettori si assicurino che vengano osservate quelle cose che quotidianamente, nelle loro Case e Collegi, il Signore si degna di operare attraverso i Nostri, e che riguardano la consolazione dei Nostri e l'edificazione dei prossimi: tra queste, selezionino le migliori, e, ordinate, le inviino al loro Provinciale alla fine di ogni anno. A tal fine, venga designato in ogni Collegio o Casa un ricercatore maturo e diligente di cose notevoli, il quale quotidianamente raccolga per iscritto ciò che accade, e ogni tre mesi ne faccia memoria a ciascuno, e soprattutto ai Prefetti della chiesa, delle scuole, delle cose spirituali, delle Congregazioni e altri simili, affinché riflettano, e se hanno osservato qualcosa di degno di nota in quel trimestre, lo riferiscano al Rettore al più presto possibile di persona, sottoscrivendo il loro resoconto.[..] Esporranno tutte queste cose nel modo più completo possibile (evitando sempre, tuttavia, un'eccessiva prolissità), riportando tutte le circostanze, inclusi i nomi di coloro che hanno compiuto tali azioni, affinché, se necessario, possa essere scritta una storia. Anche per questo motivo, quando si presenterà qualcosa di degno di memoria che, tuttavia, per qualche ragione non sia opportuno divulgare a tutti, lo scriveranno separatamente in modo completo e perfetto; nella narrazione comune, invece, o lo ometteranno del tutto, oppure ne prenderanno solo ciò che può essere di edificazione. E ciò che riguarda gli esterni, sia narrato in modo tale che possa essere letto pubblicamente, senza offesa di alcuno, nella stessa Casa o città dove viene scritto e ovunque. Si evitino, infine, le esagerazioni delle cose e le amplificazioni delle parole; affinché la semplice e religiosa verità risplenda in ogni cosa: e non vengano spacciati per miracoli ciò che non sono miracoli; né cose incerte, che, condotta una diligente indagine, non siano state accertate."
- ↑ Ratio quae videntur persuadere non esse imprimendas literas annuas, Andreas Jodoci a Francesco Piccolomini, 2 aprile 1649, ARSI, Inst. 186a, f. 268r.
- ↑ Sul tema si veda l'articolo di Markus Friedrich, Circulating and Compiling the Litterae Annuae. Towards a History of the Jesuit System of Communication. Archivum Historicum Societatis Iesu 77 (2008), 3-39.
- ↑ a c. 5r nota in calce ... Giuseppe Achilluzzi
- ↑ attenzione su manus si trova una serie di segnature unite, all'interno di cui c'è apug 2808; la data è stata presa da https://www.unigre.it/archivioimg/Cataloghi/Collegio_Romano.htm