Difference between revisions of "Collegium Romanum restitutum"

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<center>Nel 2024 si celebrano i duecento anni dalla restituzione del Collegio Romano alla Compagnia di Gesù.<lb/>
 
L'Archivio Storico della PUG è promotore del progetto di ricerca:<lb/>'''Il Collegio restituito (1824-1873): un complesso documentario specchio della società ottocentesca'''.<lb/>
 
Nel caso in cui si voglia partecipare alle iniziative per il bicentenario, singolarmente o con il proprio ente di ricerca, si prega di sottoporre a valutazione il proprio progetto compilando il [[Special:Contact|form]].</center></div>
 
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<center> [[Fondo Collegio Romano|'''SERIE e INDICE dei nomi''']]</center></div>
 
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=='''Introduzione'''==
 
=='''Introduzione'''==
 
===L'albero spezzato===
 
===L'albero spezzato===
 
[[File:Arbre genealogique.jpg|thumb|left|''Arbre généalogique contenant les établissements des Jésuites par toutes la terre et le nombre des sujets qui composent''. Particolare. <div style="text-align:justify">[https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Arbre_g%C3%A9n%C3%A9alogique_contenant_les_%C3%A9tablissements_des_J%C3%A9suites_par_toutes_la_terre_et_le_nombre_des_sujets_qui_composent_c,_G.20339.jpg Musée Carnavalet, Histoire de Paris]]]<br>
 
[[File:Arbre genealogique.jpg|thumb|left|''Arbre généalogique contenant les établissements des Jésuites par toutes la terre et le nombre des sujets qui composent''. Particolare. <div style="text-align:justify">[https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Arbre_g%C3%A9n%C3%A9alogique_contenant_les_%C3%A9tablissements_des_J%C3%A9suites_par_toutes_la_terre_et_le_nombre_des_sujets_qui_composent_c,_G.20339.jpg Musée Carnavalet, Histoire de Paris]]]<br>
 
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L'auto-rappresentazione della Compagnia di Gesù scandiva la sua scrittura attraverso una serie di eventi: la vita dei suoi santi, dei suoi martiri, le nascite delle provincie. Il gesuita Athanasius Kircher spinto dal suo universalismo e dal desiderio di trovare un modo che fosse capace di concentrare la disgregazione di un sistema sociale che mutava nella sua struttura e nella sua semantica, sognò anche con un orologio universale capace di unificare il tempo e lo spazio nella diversità dell'orbe conosciuto<ref>''Horoscopium Geographicum universale Societatis Jesu construere quo, in omnibus Collegijs dictae Societatis toto orbe terrarum diffusis, quota hora sit uno intuitu demonstratur''. ''[https://books.google.it/books?id=hUvNnJteew4C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=ars%20magna%20kircher&hl=it&pg=PA553#v=onepage&q=ars%20magna%20kircher&f=false Ars Magna ''Ars magna lucis et vmbrae in decem libros digesta'' Sumptibus Hernanni Scheus, ex typographia Ludouici Grignani, 1645. ]'', 553
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Il gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) spinto dal suo universalismo ideò un orologio universale, [https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6c/Horoscopium_Catholicum_Societ_Iesu%2C_in_Ars_magna_lucis_et_umbrae%2C_Athanasius_Kircher%2C_Amsterdam%2C_1671_-_Museu_da_Ciência_da_Universidade_de_Coimbra_-_University_of_Coimbra_-_Coimbra%2C_Portugal_-_DSC09130.jpg l'''Horoscopium catholicum Societatis Iesu''], un marchingegno sulla carta capace di unificare il tempo e lo spazio innanzi alla diversità dell'orbe conosciuto.  Rappresenta un espediente erudito per contenere la disgregazione di un sistema sociale che mutava nella sua struttura e nella sua semantica.<lb/>
</ref>. <div style="text-align:justify"> Il suo ''horoscopium catholicum Societatis Iesu'', fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa e destinato alla sua ''Ars magna lucis et umbra''e (1646), rappresenta un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e irradia i suoi innumerevoli rami ''ab ortu solis usque ad occasum''. Sulla cima dell'albero campeggia l'aquila bicefala che ricorda il principio del potere temporale del re e di quello spirituale del papa.<br>
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<p>L' ''horoscopium'' di Kircher, fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa (1545-1649) e destinato alla sua ''Ars magna lucis et umbrae'' (1646), ritrae la propagazione dei gesuiti in quel mondo. La Compagnia di Gesù è un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e spande i suoi rigogliosi rami in cui sono iscritti i nomi delle province e delle città dove l'Ordine si era radicato. Secondo l'horoscopium, la presenza della Compagnia incarnava il versetto del salmo 112: il nome del Signore sia proclamato da oriente a occidente, «a solis ortu usque ad occasum». Questo era un modo per sancire la dimensione cattolica, vale a dire universale della Chiesa grazie all’azione della Compagnia di Gesù. Sulla cima dell'albero, un’aquila bicefala ricordava il principio del potere temporale dell'imperatore e di quello spirituale del papa.
[[File:Horoscopium-Catholicum-Societ-Iesu-1646-Athanasius-Kircher-Source-Ars-Magna-Lucis-et.png|thumb|right|''Horoscopium Geographicum universale Societatis Jesu construere quo, in omnibus Collegijs dictae Societatis toto orbe terrarum diffusis, quota hora sit uno intuitu demonstratur''.]] L'azione apostolica della Compagnia di Gesù ancora postulava l'idea di un mondo concepito come una casa comune<ref>''Nuestra casa es el mundo'' aveva affermato il P. Jeronimo Nadal. ''Mon. Nat''., V, 364-5.</ref> in cui la religione era ancora nei fondamenti del sistema sociale.
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La disseminazione della Compagnia nello spazio permetteva una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati testimoniando le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’''Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre'' (1764) di Louis Denis.  
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<p>L'azione apostolica della Compagnia di Gesù s'innestava ancora nell'idea di una ''monarchia universale''. Era un mondo concepito come ''casa comune''<ref>''Nuestra casa es el mundo'' è una frase di P. Jeronimo Nadal. Mon. Nat., V, 364-5. Nadal adotta qui una idea ontologica di mondo propria di quel sistema sociale.  Oggi quello che si indica comunemente come ''mondo'' è sempre frutto di una distinzione e non ha un corrispettivo ontologico comune.</ref>, perché in esso erano disseminate le residenze, i collegi, e le missioni dei gesuiti. Quella concezione del mondo riteneva che la religione fosse il fondamento del sistema sociale. L'horoscopium era un modo di contenere la disseminazione della Compagnia nello spazio permettendo anche una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati per indicare le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’''Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre'' (1764) di Louis Denis. La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) rappresentò un colpo alla radice dell’albero.</p>
<p>La Compagnia ristabilita (1814) riprenderà questo desiderio di rappresentazione spaziale della sua presenza e così disegnare la sua continuità con il proprio passato. Il binomio continuità/discontinuità, anche se non nuovo nella storiografia dell’Ordine, riprenderà con maggior vigore nel secolo XIX, per affiorare diversamente ancora nella contemporaneità.  <br>
 
A partire del secolo XIX si è verificata una ''temporalizzazione'' della storia la quale si presenta con due caratteristiche fondamentali: una laicizzazione del tempo e un’accelerazione del suo ritmo. Il ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, che potrebbe avere il sapore di una rivincita, pronto aprirà la strada a nuove sfide e a violenti conflitti. Se i gesuiti cercheranno di rimanere fedeli a una costruzione identitaria la società nella quale sono restaurati accentua la discontinuità.</p>
 
  
<p>IL 17 maggio 1824 papa Leone XII col breve [https://www.vatican.va/content/leo-xii/it/documents/breve-cum-multa-17-maggio-1824.html ''Cum multa''] ordina la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si determina di consegnare al Preposito Generale P. Luigi Fortis detto collegio insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio, ai musei, alla biblioteca, all'osservatorio astronomico e al contiguo Osservatorio del P. Caravita.
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<p>Il 17 maggio 1824 papa Leone XII, con il breve ''Cum multa'', ordinò la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si consegnò al Superiore Generale P. Luigi Fortis detto collegio con la sua biblioteca, insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio e l'osservatorio astronomico. Il binomio continuità/discontinuità, per spiegare il divenire storico, anche se non nuovo nella storiografia dell’Ordine, riapparirà con maggior vigore nel secolo XIX, per affiorare diversamente ancora nella contemporaneità. Lo sforzo dello storico sarà precisamente nascondere ogni segno di rottura.
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La soppressione e restaurazione dell’Ordine gesuitico si inscrive in una più ampia trasformazione epocale. A partire del secolo XIX si è verificata una temporalizzazione all’interno del sistema sociale che presenta due caratteristiche fondamentali: una laicizzazione del tempo e un’accelerazione del suo ritmo. Il ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, che potrebbe avere il sapore di una rivincita, aprirà fin da subito la strada a nuove sfide e a violenti conflitti.
 
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<p>Infranto il sogno dell'universalismo della vecchia Europa, il sistema sociale si evolse verso la differenziazione della società. I diversi sistemi (economia, politica, religione, arte, diritto, ecc.) cercheranno di ridurre la crescente complessità a partire dai propri codici di riferimento. Questo passaggio epocale costrinse la Compagnia di Gesù, restaurata in un contesto sociale nuovo, all'incessante fatica, degna di Sisifo, di interrogarsi sulla propria identità. In questi documenti potranno individuarsi le tracce di questo sforzo.</p>
  
 
=='''Fondo Collegio Romano'''==
 
=='''Fondo Collegio Romano'''==
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Il materiale è prodotto principalmente nel XIX secolo ma è ricco di riferimenti a fonti anche più antiche; significativi inoltre i materiali cinquecenteschi relativi alla fondazione del Collegio Romano, quali i primissimi atti accademici datati 1575-1582 (conservati in APUG 135B) raccolti nell'Ottocento come materiale documentario.<br>
 
Il materiale è prodotto principalmente nel XIX secolo ma è ricco di riferimenti a fonti anche più antiche; significativi inoltre i materiali cinquecenteschi relativi alla fondazione del Collegio Romano, quali i primissimi atti accademici datati 1575-1582 (conservati in APUG 135B) raccolti nell'Ottocento come materiale documentario.<br>
  
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Schede del Catalogo topografico cartaceo (Anni Settanta).
  
 
===Stato di conservazione dei documenti===
 
===Stato di conservazione dei documenti===
 
[[File:F.C. 1681.jpg|thumb|right|Carte e fascicoli sciolti databili tra il 1822 e il 1860 (F.C. 1681)]] I materiali del fondo si presentano principalmente nella forma di fascicoli o carte sciolte, talvolta con cuciture precarie, conservati in camicie di carta o cartelle di cartone.<br>
 
[[File:F.C. 1681.jpg|thumb|right|Carte e fascicoli sciolti databili tra il 1822 e il 1860 (F.C. 1681)]] I materiali del fondo si presentano principalmente nella forma di fascicoli o carte sciolte, talvolta con cuciture precarie, conservati in camicie di carta o cartelle di cartone.<br>
 
I registri e i diari hanno invece forma libraria con legature in cartone o in quarto di pergamena e riportano spesso l'indicazione delle antiche collocazioni. I danni principali riguardano le carte che presentano strappi e lacune, oltre agli inchiostri acidi che hanno provocato l'imbrunimento della carta.  
 
I registri e i diari hanno invece forma libraria con legature in cartone o in quarto di pergamena e riportano spesso l'indicazione delle antiche collocazioni. I danni principali riguardano le carte che presentano strappi e lacune, oltre agli inchiostri acidi che hanno provocato l'imbrunimento della carta.  
I documenti andranno restaurati e collocati in cartelline a PH neutro.
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Nella scheda catalografica verrà descritto lo stato di conservazione indicando i pezzi che necessitano di restauro urgente, per i quali si effettueranno interventi mirati. Tutti i documenti saranno condizionati inserendoli in cartelline a PH neutro.
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===Documenti mancanti===
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* FZ 1-5 (presente la scheda cartacea)
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* FZ 96 (presente la scheda cartacea)+
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Trattenuti Prov.
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* A-7-IX ''Titolo'' ()
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* A-12-I
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* A-12-II
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* A-12-III
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* A-12-VII
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* A-12-XIX
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===Documenti catalogati ex novo===
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===Le serie archivistiche===
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<center>[[Fondo Collegio Romano#Serie_archivistiche|'''ELENCO DELLE SERIE''']]</center>
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Nel catalogo nazionale per il censimento dei manoscritti si trovano le descrizioni estese del '''[https://manus.iccu.sbn.it/en/search-libraries/-/bib/fund/1402 Fondo Collegio Romano]'''<ref>Il fondo è stato oggetto di una tesi di diploma (Archivistica generale, Scuola Speciale per archivisti e bibliotecari - SAPIENZA Università di Roma, 2012) realizzata da Claudia Donadelli: ''Inventario del Fondo Collegio Romano presso l'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana''. Nell'inventario il materiale documentario è stato suddiviso in serie specifiche in base a quelle utilizzate nell'Archivum Romanum Societatis Iesu, l'archivio generale della Compagnia.<br>
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Quel lavoro costituisce uno studio preliminare alla compilazione di un inventario vero e proprio per il quale si prevede di eseguire la verifica direttamente sui materiali documentari.</ref>. A questi documenti vanno integrati quelli nel '''[https://www.unigre.it/archivioimg/Cataloghi/Collegio_Romano.htm Fondo APUG]''' relative a documenti ottocenteschi inerenti al progetto.<br>
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Alcuni documenti, per i quali si prevede la realizzazione di una ''edizione critica digitale'', saranno inseriti in questa piattaforma (cfr. la pagina del documento [[Page:APUG 135-I-a.pdf/1|APUG 135-I-a]]).
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===Indici===
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Spiegazione dell'utilità
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* [https://gate.unigre.it/mediawiki/index.php/Category:Nomi_presenti_nel_Fondo_Collegio_Romano Indice dei nomi]
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* Indice dei soggetti
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Nel caso in cui si voglia partecipare alle iniziative per il bicentenario, singolarmente o con il proprio ente di ricerca, si prega di sottoporre a valutazione il proprio progetto compilando il [[Special:Contact|form]].</center></div>
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=='''Bibliografia'''==
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Bibliograhy [[Form:FCR_Bibliography_entries|Form]]
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* https://jesuitonlinebibliography.bc.edu/
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* https://archive.org/details/bibliothquedelac07back/page/n27/mode/2up
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* https://archive.org/details/libersaecularish00albe
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Latest revision as of 16:45, 20 November 2024

Introduzione

L'albero spezzato

Arbre généalogique contenant les établissements des Jésuites par toutes la terre et le nombre des sujets qui composent. Particolare.

Il gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) spinto dal suo universalismo ideò un orologio universale, l'Horoscopium catholicum Societatis Iesu, un marchingegno sulla carta capace di unificare il tempo e lo spazio innanzi alla diversità dell'orbe conosciuto. Rappresenta un espediente erudito per contenere la disgregazione di un sistema sociale che mutava nella sua struttura e nella sua semantica.

L' horoscopium di Kircher, fatto in onore all’elezione del superiore generale Vincenzo Carafa (1545-1649) e destinato alla sua Ars magna lucis et umbrae (1646), ritrae la propagazione dei gesuiti in quel mondo. La Compagnia di Gesù è un frondoso albero che s’innesta nel corpo stesso di Ignazio di Loyola e spande i suoi rigogliosi rami in cui sono iscritti i nomi delle province e delle città dove l'Ordine si era radicato. Secondo l'horoscopium, la presenza della Compagnia incarnava il versetto del salmo 112: il nome del Signore sia proclamato da oriente a occidente, «a solis ortu usque ad occasum». Questo era un modo per sancire la dimensione cattolica, vale a dire universale della Chiesa grazie all’azione della Compagnia di Gesù. Sulla cima dell'albero, un’aquila bicefala ricordava il principio del potere temporale dell'imperatore e di quello spirituale del papa.

L'azione apostolica della Compagnia di Gesù s'innestava ancora nell'idea di una monarchia universale. Era un mondo concepito come casa comune[1], perché in esso erano disseminate le residenze, i collegi, e le missioni dei gesuiti. Quella concezione del mondo riteneva che la religione fosse il fondamento del sistema sociale. L'horoscopium era un modo di contenere la disseminazione della Compagnia nello spazio permettendo anche una lettura sinottica del tempo. La storia iconografica dell’albero conobbe un lungo sviluppo. Non pochi di questi alberi gesuitici, a partire del secolo XVIII, cominciarono a ostentare i suoi rami spezzati per indicare le parziali soppressioni o espulsioni; così lo attesta l’Arbre géographique contenant les établessiments de jésuites par toute la terre (1764) di Louis Denis. La soppressione della Compagnia di Gesù (1773) rappresentò un colpo alla radice dell’albero.

Il 17 maggio 1824 papa Leone XII, con il breve Cum multa, ordinò la restituzione alla Compagnia di Gesù del Collegio Romano. Si consegnò al Superiore Generale P. Luigi Fortis detto collegio con la sua biblioteca, insieme alla Chiesa di Sant'Ignazio e l'osservatorio astronomico. Il binomio continuità/discontinuità, per spiegare il divenire storico, anche se non nuovo nella storiografia dell’Ordine, riapparirà con maggior vigore nel secolo XIX, per affiorare diversamente ancora nella contemporaneità. Lo sforzo dello storico sarà precisamente nascondere ogni segno di rottura. La soppressione e restaurazione dell’Ordine gesuitico si inscrive in una più ampia trasformazione epocale. A partire del secolo XIX si è verificata una temporalizzazione all’interno del sistema sociale che presenta due caratteristiche fondamentali: una laicizzazione del tempo e un’accelerazione del suo ritmo. Il ritorno dei gesuiti al Collegio Romano, che potrebbe avere il sapore di una rivincita, aprirà fin da subito la strada a nuove sfide e a violenti conflitti.

Infranto il sogno dell'universalismo della vecchia Europa, il sistema sociale si evolse verso la differenziazione della società. I diversi sistemi (economia, politica, religione, arte, diritto, ecc.) cercheranno di ridurre la crescente complessità a partire dai propri codici di riferimento. Questo passaggio epocale costrinse la Compagnia di Gesù, restaurata in un contesto sociale nuovo, all'incessante fatica, degna di Sisifo, di interrogarsi sulla propria identità. In questi documenti potranno individuarsi le tracce di questo sforzo.

Fondo Collegio Romano

La documentazione riferibile alla storia della rifondazione del Collegio Romano, dal 1824 al 1873, si compone di 95 segnature nel Fondo generale denominato Fondo APUG e di 130 volumi e faldoni miscellanei in un fondo a parte denominato Fondo Collegio Romano.
Il materiale è prodotto principalmente nel XIX secolo ma è ricco di riferimenti a fonti anche più antiche; significativi inoltre i materiali cinquecenteschi relativi alla fondazione del Collegio Romano, quali i primissimi atti accademici datati 1575-1582 (conservati in APUG 135B) raccolti nell'Ottocento come materiale documentario.

Schede del Catalogo topografico cartaceo (Anni Settanta).

Stato di conservazione dei documenti

Carte e fascicoli sciolti databili tra il 1822 e il 1860 (F.C. 1681)
I materiali del fondo si presentano principalmente nella forma di fascicoli o carte sciolte, talvolta con cuciture precarie, conservati in camicie di carta o cartelle di cartone.

I registri e i diari hanno invece forma libraria con legature in cartone o in quarto di pergamena e riportano spesso l'indicazione delle antiche collocazioni. I danni principali riguardano le carte che presentano strappi e lacune, oltre agli inchiostri acidi che hanno provocato l'imbrunimento della carta. Nella scheda catalografica verrà descritto lo stato di conservazione indicando i pezzi che necessitano di restauro urgente, per i quali si effettueranno interventi mirati. Tutti i documenti saranno condizionati inserendoli in cartelline a PH neutro.

Documenti mancanti

  • FZ 1-5 (presente la scheda cartacea)
  • FZ 96 (presente la scheda cartacea)+


Trattenuti Prov.

  • A-7-IX Titolo ()
  • A-12-I
  • A-12-II
  • A-12-III
  • A-12-VII
  • A-12-XIX

Documenti catalogati ex novo

Le serie archivistiche

ELENCO DELLE SERIE


Nel catalogo nazionale per il censimento dei manoscritti si trovano le descrizioni estese del Fondo Collegio Romano[2]. A questi documenti vanno integrati quelli nel Fondo APUG relative a documenti ottocenteschi inerenti al progetto.
Alcuni documenti, per i quali si prevede la realizzazione di una edizione critica digitale, saranno inseriti in questa piattaforma (cfr. la pagina del documento APUG 135-I-a).

Indici

Spiegazione dell'utilità



Nel caso in cui si voglia partecipare alle iniziative per il bicentenario, singolarmente o con il proprio ente di ricerca, si prega di sottoporre a valutazione il proprio progetto compilando il form.


Bibliografia

Bibliograhy Form


  1. Nuestra casa es el mundo è una frase di P. Jeronimo Nadal. Mon. Nat., V, 364-5. Nadal adotta qui una idea ontologica di mondo propria di quel sistema sociale. Oggi quello che si indica comunemente come mondo è sempre frutto di una distinzione e non ha un corrispettivo ontologico comune.
  2. Il fondo è stato oggetto di una tesi di diploma (Archivistica generale, Scuola Speciale per archivisti e bibliotecari - SAPIENZA Università di Roma, 2012) realizzata da Claudia Donadelli: Inventario del Fondo Collegio Romano presso l'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana. Nell'inventario il materiale documentario è stato suddiviso in serie specifiche in base a quelle utilizzate nell'Archivum Romanum Societatis Iesu, l'archivio generale della Compagnia.
    Quel lavoro costituisce uno studio preliminare alla compilazione di un inventario vero e proprio per il quale si prevede di eseguire la verifica direttamente sui materiali documentari.