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| + | Per sfogliare il manoscritto digitalizzato [[ MCT Works 002 | F.C. 1334 ]] e la relativa trascrizione paleografica con annotazioni: [[Index:FC_1334.djvu|Indice Memorial segundo al Concilio de Trento]] | ||
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Una diversa vicenda si deve ricostruire per l'altro manoscritto [https://www.unigre.it/archivioimg/APUG%20712_Avila.pdf APUG 712 (G1)], che appartiene invece al Fondo APUG, sottofondo Concilio di Trento ([[Monumenta Concilii Tridentini|Monumenta Concilii Tridentini]]). Si tratta di una miscellanea che in apertura presenta il cosiddetto ''Memorial segundo''. Tuttavia, il fascicolo di tale scritto di [[Name::Juan de Ávila]] non risulta cucito al resto, per cui si deduce quanto segue.<lb/> | Una diversa vicenda si deve ricostruire per l'altro manoscritto [https://www.unigre.it/archivioimg/APUG%20712_Avila.pdf APUG 712 (G1)], che appartiene invece al Fondo APUG, sottofondo Concilio di Trento ([[Monumenta Concilii Tridentini|Monumenta Concilii Tridentini]]). Si tratta di una miscellanea che in apertura presenta il cosiddetto ''Memorial segundo''. Tuttavia, il fascicolo di tale scritto di [[Name::Juan de Ávila]] non risulta cucito al resto, per cui si deduce quanto segue.<lb/> | ||
| − | * Il resto della miscellanea fa parte verosimilmente del materiale raccolto da p. [[Name::Alciati, Terenzio|Terenzio Alciati]] a partire dall'anno 1626, per comporre una storia sul Concilio, in risposta a quella del veneziano Sarpi. Morto l'[[Name::Alciati, Terenzio|Alciati]] senza aver terminato l'impresa, il materiale fu utilizzato ed esteso dal p. [[Name::Pallavicino, Sforza|Sforza Pallavicino]] per redigere la sua ''Istoria del Concilio di Trento''. La miscellanea | + | * Il resto della miscellanea fa parte verosimilmente del materiale raccolto da p. [[Name::Alciati, Terenzio|Terenzio Alciati]] a partire dall'anno 1626, per comporre una storia sul Concilio, in risposta a quella del veneziano Sarpi. Morto l'[[Name::Alciati, Terenzio|Alciati]] senza aver terminato l'impresa, il materiale fu utilizzato ed esteso dal p. [[Name::Pallavicino, Sforza|Sforza Pallavicino]] per redigere la sua ''Istoria del Concilio di Trento''. La miscellanea (a cui più tardi sarebbe stato aggiunto il ''Memorial segundo'') apparterrebbe alla documentazione accumulata nel Seicento, anzitutto perché contiene un indice manoscritto dell'Alciati. Inoltre, prima di esso si trova la Vita di [[Name::Pedro Guerrero|Pedro Guerrero]] e la Vita del Soave con i segni della piegatura in quattro, causati dalla spedizione: Jedin, che consultò il fondo negli anni Trenta-Quaranta, attesta che tali ''Vitae'' furono spedite all'Alciati, la prima dalla Spagna e la seconda dalla Germania. |
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Latest revision as of 21:51, 5 September 2025
| Name(s) | Juan de Ávila |
|---|---|
| Title | Memorial segundo al Concilio di Trento |
| Year | 1561-1565 |
| Language(s) | spa |
| Bibliographic level | Manuscript |
| Catalogue description | https://manus.iccu.sbn.it/cnmd/0000197100 |
| Transcription | Yes |
| Transcription page | Index:FC_1334.djvu |
I due manoscritti della Gregoriana del Memorial segundo[edit]
All'interno dell'Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana si conservano due copie manoscritte del Memorial segundo al Concilio de Trento, coeve all'autore Juan de Ávila e differenti l'una dall'altra. Una di queste è il codice F.C. 1334 (G2), di cui si presenta qui la trascrizione paleografica integrale, a cura di Lucia Feverati . Di questo esemplare non è stata realizzata alcuna recensione fino ad oggi.
L'altro manoscritto è il codice APUG 712 (G1).
Nel 1936 la sua parte iniziale fu scoperta da Hubert Jedin come inedito di Juan de Ávila. Il manoscritto fu utilizzato fin dalla prima edizione critica del Memorial segundo insieme ad altri due esemplari conservati in Spagna: l'edizione fu curata da padre Camilo Abad e pubblicata nel 1945 nella rivista «Miscelánea Comillas. Revista de Ciencias Humanas y Sociales».
Il manoscritto F.C. 1334 (G2) fu inserito nella collazione soltanto nelle successive edizioni delle opere complete di Juan de Ávila per la Biblioteca degli Autori Cristiani (BAC): nel 1971, nel 2001 (edizione critica rinnovata), nel 2013 (seconda edizione) e nel 2019 (edizione digitale). Dal 2001, per l'edizione del Memorial segundo si adoperano tutte le 7 copie manoscritte in castigliano.
Provenienza dei due manoscritti[edit]
Entrambi i manoscritti provengono verosimilmente da una delle biblioteche minori del Collegio Romano, dato che non compaiono tra le opere di Juan de Ávila (f. 115v, volume I) nel Catalogo settecentesco della Bibliotheca maior (Antico catalogo digitalizzato, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).
Giunsero al Collegio Romano grazie allo stretto rapporto di stima e collaborazione tra Juan de Ávila e vari membri della Compagnia di Gesù dell'Andalusia, regione dove egli svolse la maggior parte dell'attività pastorale. Dalle fonti è noto che, dopo la morte di Juan de Ávila, i Gesuiti di Granada e di Montilla, dove egli è sepolto nella Chiesa dell'ordine, possedevano alcuni suoi manoscritti. Alcuni discepoli di Juan de Ávila divenuti Gesuiti ebbero anche incarichi a Roma, per cui non deve stupire che gli scritti del Maestro siano arrivati nelle sedi gesuitiche romane.
Ricostruzione delle vicende del manoscritto F.C. 1334[edit]
Il manoscritto F.C. 1334 (G2) fa parte del Fondo Curia. Ciò indica una particolare vicenda che si può così ipotizzare. In occasione della soppressione dei Gesuiti nel 1773, tale manoscritto fu depositato, insieme ad altro materiale di qualche pregio o rarità, in un ripostiglio accessibile verosimilmente solo ai responsabili del Collegio e delle sue biblioteche. Dopo la ricostituzione della Compagnia di Gesù, il palazzo fu restituito ai Gesuiti nel 1824: la Biblioteca fu nuovamente attiva, mentre il deposito riservato rimase poco accessibile. Nel 1873, quando il governo italiano dichiarò soppressi gli ordini religiosi e poi ne confiscò i beni, il palazzo del Collegio fu incamerato. Nel 1876 vi fu inaugurata la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il cui iniziale nucleo librario era costituito dalla prestigiosa Bibliotheca maior. L'anno successivo fu scoperto il "nascondiglio": il materiale museale e codicologico più prezioso fu utilizzato, mentre quello ritenuto di scarso interesse fu chiuso in una soffitta. Lì finì anche ciò che oggi chiamiamo F.C. 1334 . Nel 1948 ci fu la necessità di liberare la soffitta e il suo contenuto fu restituito alla Curia della Compagnia: ecco perché si chiama Fondo Curia (F.C.). Il Generale volle versarlo nell'Archivio dell'Università Gregoriana, in quanto erede del Collegio Romano, e qui è tuttora conservato.
Per sfogliare il manoscritto digitalizzato F.C. 1334 e la relativa trascrizione paleografica con annotazioni: Indice Memorial segundo al Concilio de Trento
Ricostruzione delle vicende del manoscritto APUG 712[edit]
Una diversa vicenda si deve ricostruire per l'altro manoscritto APUG 712 (G1), che appartiene invece al Fondo APUG, sottofondo Concilio di Trento (Monumenta Concilii Tridentini). Si tratta di una miscellanea che in apertura presenta il cosiddetto Memorial segundo. Tuttavia, il fascicolo di tale scritto di Juan de Ávila non risulta cucito al resto, per cui si deduce quanto segue.
- Il resto della miscellanea fa parte verosimilmente del materiale raccolto da p. Terenzio Alciati a partire dall'anno 1626, per comporre una storia sul Concilio, in risposta a quella del veneziano Sarpi. Morto l'Alciati senza aver terminato l'impresa, il materiale fu utilizzato ed esteso dal p. Sforza Pallavicino per redigere la sua Istoria del Concilio di Trento. La miscellanea (a cui più tardi sarebbe stato aggiunto il Memorial segundo) apparterrebbe alla documentazione accumulata nel Seicento, anzitutto perché contiene un indice manoscritto dell'Alciati. Inoltre, prima di esso si trova la Vita di Pedro Guerrero e la Vita del Soave con i segni della piegatura in quattro, causati dalla spedizione: Jedin, che consultò il fondo negli anni Trenta-Quaranta, attesta che tali Vitae furono spedite all'Alciati, la prima dalla Spagna e la seconda dalla Germania.
- La paginazione della miscellanea è stata chiaramente modificata dopo l'inserimento in apertura del cosiddetto Memorial segundo.
- Tale parte iniziale non cucita è verosimilmente stata inserita nel Settecento dal bibliotecario padre Pietro Lazzeri per motivi di conservazione e per una evidente vicinanza tematica. Si esclude facesse parte del materiale dell'Alciati perché non vi è cucitura che lo unisca al resto della miscellanea, non vi sono le pieghe della spedizione come invece nei due testi successivi e perché il suo inserimento ha modificato la paginazione precedente.
Per la descrizione approfondita dell'opera: Memorial segundo al Concilio de Trento