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di progredire nelle scienze che l’interesse personale offre, e la ragione approva, quei più efficaci che propone una religione onnipotente, la quale impone l’obbligo del travaglio, e desta il coraggio colla speranza di beni eterni, e col timore de mali in che precipita il violato dovere. Tali sono i mezzi di che usano i Gesuiti ad eccitare l’emulazione. La gravità del loro contegno, l’agrément della loro conversazione, la cultura del loro spirito, l’affabilità delle maniere, la fama di Letterati che godevano nel mondo, davano alle loro parole, esortazioni e avvisi una forza di persuasione che incatenava le anime, & I frutti sono decisivi. Fin dall’origine della compagnia & La premura de’ principi a chiamarli ne’ loro stati; la stupenda rapidità con cui i loro collegi furono stabiliti in Italia, in Ispagna, in Portogallo, in Alemagna, attestano & All’epoca della morte di S. Ignazio cento collegj: alcuni anni dopo quattrocento. Abbiam veduto, che gli ambasciadori dell’Imperatore e de’ principi di Alemagna aveano sollecitato al Concilio di Trento la fondazione di nuovi collegi diretti da’ Gesuiti, come il mezzo più sicuro di preservare le province cattoliche dal contagio dell’Eresia. _________

Che dee fare un Educatore per fondare nel cuore de’ suoi allievi il regno delle virtù sociali e religiose? I° Fa d’uopo esporre i doveri consacrati dalla Religione e dalla Società, com’anco i motivi di compierli con fedeltà e perseveranza. Il cuore del fanciullo è una terra nuova e incolta, in cui debbasi gittar di buon ora i semi della virtù se vuolsi che all’istante in cui si sviluppano le inclinazioni della natura, essa non resti isterilita dal vento bruciante delle passioni. Ora quali sono queste prime sementi […]. La cognizione dei doveri che nascono dai rapporti dell’uomo con Dio e con la società, e de’ motivi di compierli, che detta l’interesse del tempo, e dell’eternità & Tutto ciò fecero i Gesuiti ne’ catechismi, negli esercizj spirituali, nelle congregazioni. Se la gioventù de’ nostri dì (dice Henry Calhed. historique) è, incomparabilmente meglio istruita che quella de’ secoli precedenti, ne siam debitori per la più gran parte, ai catechismi de’ Gesuiti. _________

2° Fa d’uopo che il Maestro sostenga e accrediti coll’esempio, le lezioni di sapienza e di virtù ch’escono dal suo labbro; altrimenti le lezioni per quanto si voglian supporre belle e ammirabili, non saranno agli occhi del suo allievo fuorché una vana teoria , che non imp.e alcun dovere; e la sua condizione un ciarlatanismo ridicolo, che merita disprezzo.

Tutto ciò faceano i Gesuiti. Praticavano quel che insegnavano, agivano prima di parlare. La purezza de’ loro costumi è stata […] esente d’ogni censura, che i nimici della Compagnia furono costretti a render lor giustizia su tale articolo.

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3. Fa d’uopo che si applichi con indefesso zelo a contrariare e riformare le inclinazioni del suo allievo quando tuttora sono deboli, prima che non diventino indomabili in quell’età critica in cui le passioni s’irritano e s’infiammano. Per riuscire in ciò,& senza cui la sua virtù non sarà pura né durevole è necessario studiare con diligenza il suo carattere, onde conoscerne il forte e il debole, […]. […] Ciò eseguirono i gesuiti. Quindi quell’applicazione