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per mano ci aveva condotti ad un si nobile ministero e ci aveva in si larga copia somministrata la virtà necessaria a ben sostenerlo, com'è infinitamente liberale, volle in noi rimunerare i medesimi suoi doni. Oltre alla tranquillità e giocondità che fece godere agli animi nostri in mezzo agli spaventi e alle morti, non vi fu tra noi chi non si sentisse rinnovare e rinfiammare il fervore primitivo della vita religiosa, e in particolar maniera lo spirito, e lo zelo apostolico del nostro istituto: talchè valse a molti quel lungo mese di straordinarie fatiche quasi quanto valer suole in un mese degli esercizi spirituali del santo nostro fondatore. Imperocchè una santissima lezione Iddio ci offeriva al letto del contagioso. Quanto una carità industriosa si scroaggia, e disanima nel trovarsi presso a quegli infermi che dall'indole placida e lenta di loro malattie sono indotti a lusingarsi e a sperare di poter pure campare o almen protrarre la vita; altrettanto si ricrea, e rinfranca, allorchè l'infermo uscito di speranza di poter vedere l'indomani tutto in lei si abbandona. L'essere compreso dal vero colera equivaleva all'essere sentenziato ad una morte inevitabile. Perciò con incredibile celerità il coleroso staccavasi dalle idee del tempo, del mondo, e della vita per gittarsi interamente coll'animo ne' pensieri dell'anima della morte, e della eternità. Ed è questa appunto la più certa delle ragioni per cui noi crediamo sieno andati salvi morendo di colera un gran numero di romani, che morendo d'altre infermità si sarebbono miseramente perduti. Non fu il colera per quest'anime un flagello, fu la migliore delle grazue che potessero desiderare: e fu la gran madre delle misericordie che loro la ottenne, che per tal modo ella con la contrizione e la rassegnazione necessaria al ben morire ricambiava sovrabbondantemente gli ossequj ed i voti ricevuti da' romani nelle ultime solennità. Parea che ognuno di que' giorni fosse un nuovo venerdì Santo: quegl'infermi padroni quasi fino all'estremo respiro delle facoltà della mente morivano da Santi, e que' loro sentimenti di pietà, e di cristiano fervore in larga copia ridondavano nell'anime di noi che fermi stavano al loro fianco. Ma l'inestimabile beneficio della contrizione non vedevasi ristretto alle persone degl'infetti. La Vergine adorata, che è il rifugio de' pec[catori]