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Ill.mo e p.mo Sig.re e P'rone mio col.mo
Conforme all'ordine di N. S.re significatomi con la lettera di V.S. Ill.ma de'27 d'Agosto, hò con la secretezza e circospettione prescrittami, presa diligente e fedele informatione circa li capi contenuti nella detta lettera di V.S. Ill.ma et nel memoriale inserto, in materia della dispensa pretesa da Don Francesco Ciaccone Arcidiacono di Toledo, per poter'accasarsi con la Sig.ra Donna Francesca Enriquez.
Et in quanto al primo, se il detto Don Francesco sia stato sforzato ad ordinarsi di subdiacono, dico che da una informatione giuditiale che ad instanza del medesimo Don Francesco fù fatta aggiorni passati innanzi al mio tribunale, consta ch'egli habbia havuto sempre eversione dallo stato clericale; et che centra sua volontà et da meto reverentiale sia stato indotto ad ordinarsi, per non contravenire all'espressa e determinata volontà de'suoi parenti et del S.r Card.le suo zio.
Quanto al 2°, se si possano temere gli scandali et inconvenienti che il detto Don Francesco rappresenta, per la diffamatione che suppone essere seguita per la corrispondenza tenuta con la sodetta Sig.ra Donna Francesca, si depone nella sopradetta informatio ne giuditiale, essere cosa publica e divulgata in più luoghi, ch' egli trattava d'accasarsi con la detta Signora, et che per questo li suoi parenti la levarono fuora del monasterio; di modo che non concludendosi tal'accasamento, ne fosse per seguire scandalo e nota nella buona opinione e fama di essa Sig.ra et pericolo anco di non potersi dopoi maritare con altri convenevolmente al suo stato. Ma sopra di questo punto essendomi io più essattamente informato da due Signori de'primi di questa Corte di grande integrità et dignissimi di fede, m'hanno detto che stante la consuetudine qui tanto introdotta del corteggiar le Dame, non si possa effettivamente dubitare di scandalo non seguendo questo matrimonio
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