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Vitio, e se ne trovano qualch’ombra, la scancillano in un tratto, e la castigano in
chiunque si trova, ne in altro invigilano maggiormente ch’in tener lontano da Giovani
del Seminario ogni principio, et occasione che si potesse dare à tal Vitio. Però ogn’un
ò malevolo, ò curioso che fusse, doppo d’haver interrogato li Giovani sollevati
sopra di queste materie, non solo restava amirato della Virtù de Padri della
compagnia ma di più confuso, ritrovando ch’in modo alcuno si poteva attribuire
tal sollevatione à mancamento alcuno delli Padri massime in materia di dishonestà
abominevole, questi da gl’Heretici venivano calunniati, e però venero li malevoli
à giudicare che detta sollevatione fusse solamente causata per mancamento de
Giovani poco disciplinati, e mal contenti di stare sotto la disciplina del seminario.
All’Aviso dunque venuto di Germania per via degl’Heretici fù risposto dal Cardinale
Francesco Barberino d’ordine di N.S. quale non solo commandò che si scrivesse
alli due Nuntii già detti, ma che se ne parlasse in Roma à gl’Ambasciatori
de Principi di Germania accioche ancor loto confermassero esser false
Le cause addotte dall’Heretici circa la sollevatione occorsa in seminario. Le lettere
che furono scritte alli Nuntii furono del seguente Tenore.
Molto Illustre e Pregiatissimo signore come fratello
L’Arcivescono di Patrasso Nunzio Apostolico Vienna
Essendo gia dall’anno passato per alcuni piccoli disordini nati fra li Convittori
del seminario Romano usciti fuori di esso una parte de medesmi che poi rientrarono
quasi tutti, hanno di qui preso occasione gl’Heretici di fabricare falsissime
imposture contro li Padri della compagnia di Giesù, quali hanno in cura il
detto seminario hanno fatto stampare un foglio voltato dall’Italiano in Germania
con titolo d’Aviso venuto di Roma, nel quale con calunniosa gravità
adossano à quei Padri cose alienissime dal Vero e molto contrarie all’esperimentata
bontà e purità loro. E sebene un cosi evidente raccolto di calunnie
per se stesso si descrivera, vole non dimeno N.S. che V.S. dominique bisognerà
condanni questa scrittura d’impostura e calunnia, et in Virtù della
Testimonianza che Monsignor mio Eminentissimo Cardinale Ginetti et io rendiamo della
bontà, sincerità e purità di quei Padri, ribatta alle bugie ch’in essa si contengono