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Aug. Deh chi ti spinse ingrato à far tante promesse tante volte giurar sul petto infame quest'è l'honor che fai al tuo Duce Augustin è questo forse, quel che poco anzi à me dover dicevi?
Leont. per quanto capir posso mal và col Rè Augustino.
Evan. ò strano fatto in vero non più creduto, ò inteso, dunque si presto il cor mutasti ò padre dunque colui, ch'à tal grandezza alzasti in un punto l'habbassi, e lo deprimi?
Aug. mà che devo pensare in sì strano successo? che ti chiedei in dono forsi lo scettro, el Regno? e pur questo giurasti darlo, se lo chiedevo. la tua salute et il tuo proprio bene chiesi, el negasti ingrato, quanto per te soffersi non merito lo scorno ch'in questo volto hai fatto tanto maggior, quanto maggior il loco in cui mi sollevasti.
Leon. come freme et arrabia peggio di questo aspettai
Aug. Evandro amico caro caro amico e Signore hai visto pur, che nobil tratto hà usato meco il Rege tuo padre?
Evandro