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Revision as of 11:48, 5 April 2017

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Si debba intendere con Anastasio Bibliotecario in S.Adriano, quando dice
reliquas verò duas, Galeriam positum in via portuensi § come
nota il du Gange, un portico assai lungo, fatto solamente per
magnificenza, e al parere del Fermi V.Galleria ad animi causa
spatiandum, nella qual classe si possono comprendere il quadriportico
della Certoia alle Terme diocleziane, e il portico ideato
da Bramante nel Vaticano lungo passi trecento. Non è di tal
genere quella di cui qui si tratta, poiche questa improvvisamente
si nomina Galleria dovendosi con piu proprietà dire Museo,
voce che originata dal greco all'isegnamento di Plinio vuol dire
lo stesso che Domicilium musii dicatum pro diversorio esuditorum
onde strabone riferisce nel libro ultimo apud Alexandriam fuisse
museum celebratissimum, di cui parlando spaziano nella vita
di Adriano dice. Apud Alexandriam in Musio multas questiones
Professoribus proposuit. O vogliamo dire con il Du Gange
che siccome per la parola opus musiuum dicitur illud quod tessellatuum
est lapillis naviorum colorum, cosi nelli luoghi deputati al trattenimento
degli Eruditi siano varie cose, le quali non solamente
dilettino gli occhi come il mosaico, ma rendano erudita la mente;
o pure perche, come si accennò Musaeum si dice un luogo
dedicato alle muse, essendo state queste supposte Maestre di
varie facoltà, così in esso possa la mente essere ammaestrata
nella condizione di varie cose tanto spettanti alla Silvia
naturale, quanto alle scienze fisiche e matematiche.
A questo fine può ciascuno havere saggi di Mechanica,
di Idraulica, d'optica, catoptica, Dioptica, Notomia, Musica
Pneumatica, statica e altre facoltà, dalle quali può la mente
raccore infinite cognizioni, e dal mancamento di queste può nascere
tal volta, che chi le rimira prorompe in uno sciocco
riso, e le reputi come cose fatte per trastullo di fanciulli, o
pure concluda nel volerle approvarle, come disse tal'uno, soggetto forestiere
per altre doti qualificato. Veramente in questa
Galleria vi è da ammirare una grande Catastrofe di cose.
#
E a dire il vero se incontrandosi con tal sorte di persone
fosse uno interrogato nella esposizione di qualche Automato
a qual principio si riduca la forza di una ruota, che girando
muove un altra, e cagiona moti diversi; se sia più tosto
la natura della luna, o pure l'attrazzione di un peso, o la
violenzia di qualche molla se vedendosi ascendere contro la
sua natura greve l'acqua in qualche machina Idraulica
s'interrogasse, se ciò sia fatto o per la forza dell'attrazione

# A tale sorta di huomini direbbe il Galileo
riferito dal Viviani a carte 80 della scienza
univerale delle Proporzioni, con il suo solito
piacevol motto, che dalle Dimostrazioni della
Geometria attenti alle misure a i pesi
e a Numeri s'impara a misurare i Goffi
a pesare gli Ignoranti e a numerare
gli uni e gli altri.
E a dire il vero