Rome,16 avril 1621. Bellarmin au card.Bandino.
4896
/ Ill/mo et ^/mo Sig/re mio Oss/mo. Io tengo un desiderio grandissimo d'esser liberato dalla Con- greg/ne del S/to Offitio e da quella dell'esame per conto della mia indispositione dell'orechie, la sordit� delle quali v� sempre cres- ^Tcendo. Supplico la charit� di V.S.Ill/ma, che mi voglia favorire di aiutarmi parlandone � N.S/re nel Consister� prossimo, nel quale io non mi trover�, perche tengo ordine del medico del Papa,et del mio insieme di non uscire di casa finche non finisca la luna di Marzo, la quale non finir� prima di mercoledi prossimo. Mi preme tanto que- /psta licenza, che io non saprei esprimerlo, perche mi confondo avanti al Vicario di Christo, et tanti Ill/ml mostrare questa mia cosi ^ grande imperfettione. Se io m'imaginassi quello che potessi fare per persuadere � V.S.Ill/ma mio padrone principalissimo di aiutarmi in questo negotio, lo farei in ogni modo, ma io f� pi� stima della /fsua amorevolezza, che di ogn'altra cosa. Iddio benedetto conservi � me,et � tutti li suoi servitori la persona sua Ill/ma per molti anni, et � me insegni quello,che potr^^fare per servirla bene. Di Casa li 16.d'Aprile 1621. Di V.S.Ill/ma et ^/ma Servo humiliss/o et oblig/mo Il Carl/le Bellarmino
Archiv.Postul. 6.
