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Ill.mo et R.mo Sig.re mio Oss.mo.
Io tengo un desiderio grandissimo d'esser liberato dalla Congreg.ne del S.to Offitio e da quella dell'esame per conto della mia indispositione dell'orechie, la sordità delle quali và sempre crescendo. Supplico la charità di V.S. Ill.ma, che mi voglia favorire di aiutarmi parlandone à N. S.re nel Consistoro prossimo, nel quale io non mi troverò, perche tengo ordine del medico del Papa, et del mio insieme di non uscire di casa finche non finisca la luna di Marzo, la quale non finirà prima di mercoledi prossimo. Mi preme tanto questa licenza, che io non saprei esprimerlo, perche mi confondo avanti al Vicario di Christo, et tanti Ill.ma mostrare questa mia cosi grande imperfettione. Se io m'imaginassi quello che potessi fare per persuadere à V.S. Ill.ma mio padrone principalissimo di aiutarmi in questo negotio, lo farei in ogni modo, ma io fo più stima della sua amorevolezza, che di ogn'altra cosa. Iddio benedetto conservi à me, et à tutti li suoi servitori la persona sua Ill.ma per molti anni, et à me insegni quello, che potrò fare per servirla bene. Di Casa li 16. d'Aprile 1621.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
Servo humiliss.o et oblig.mo
Il Carl.le Bellarmino