Campiglia,14 mars 1621. Mathieu Benc� � Bellarmin.
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/ 111//mo et Rev/.mo Monsignor mio padrone co^/.mo
Gi� che la buona fortuna doppo tante disgratie di casa mia h�
voluto che per li meriti di V.S.Ill/ma sia tanto amato et stimato da
N.S. e che � lei tocchi � governare il mondo, havevo risoluto subbi-
jTto venirmene � Roma e supplicare � V.S.Ill/ma che mi facesse haver qualche cosa dove io potesse vivere honoratamente con le mie fatiche. Ma h� voluto prima con ogni reverentia domandargliene licentia, e tutto per poter in voce sopire le difficult� e scrupuli che V.S.Ill/ma h� nel chiedere al Papa: il che non posso fare con lettere per non /^fastidirla e per non essere prevenuto, trai tanto la supplico con
questa che voglia restar servita farmi bavere quel luogho del Castel' di Perugia, come un'altra volta la supplicai, assicurandomi che, se lei si degna domandarlo, non gli sar� negato; � per l'amor di Dio lasci da parte i rispetti e si ricordi per bora che io un giovane
,/rposBO con ogni reputazione servire et faticare nel occasione, eZ che,
se V.S.Ill/ma non ml�iuta bora che per gratia di Dio e viva e che
potrebbe maggior cose di questa, non sara piu possibile il tirarsi
avanti in servitio di santa Chiesa, la quale come pia madre deve ab
bracciare tutti quelli che desiderano servirla fedelmente come farei
-^io, che spero riuscendovi portarmi di maniera d'essere sempre occupa
to nel servitio di quella in maggior cose. Se V.S.Ill/ma non mi fa
questa gratia, m'assicurar� che mi habbia abbandonato, e come privo della gratia sua, me n'andar� con Dio sperso per il mondo per dispe
rato. La supplico ancora che, se ci vuol dar niente per pagare qual-
^^Tche debito, mi faccia gratia mandarli quanto prima, perche non so co
me potr� tornarmene � Montepulciano senza haver sadisfatto, se non
il Contucci, al meno il Rosticelli, che continuamente mi molesta con lettere, dovendo maritare una sua nipote. Con questo assegnamento e
per non infastidirla pi�, devotamente inchinandomi la supplico che j^mi scusi e mi faccia questa gratia, assicurandosi che le ne restar� obligatissimo, con l'altre gratie che continuamente fa alla nostra