Page:EBC 1620 11 14 2319.pdf/1

From GATE
Revision as of 10:04, 4 July 2019 by ArchivesPUG (talk | contribs) (→‎Not proofread: Created page with "Venise,14 novemb.1620. Fra Claudio Capuc�n � Bellarmin; minute 4819 r�ponse./ / Ill/mo et Signore colendissimo. Venire forsi importuna questa mia lettera alle mani di...")
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)
This page has not been proofread


Venise,14 novemb.1620. Fra Claudio Capuc�n � Bellarmin; minute 4819 r�ponse./

/ Ill/mo et

Signore colendissimo.

Venire forsi importuna questa mia lettera alle mani di V.S.Ill/ma

et Rev/ma: ma deve escusarmi il credere et tener quasi per certo che

per cavare alcuno d'errore sia necessaria l'auttorit� sua nella riso-

^^"lutione d'un dubbio ch'ardisco proporli confidato in quella benigni

t� spesso esperimentata da fratelli della mia religione con molta lo

ro sodisfattione. Et �, se uno, che, dubitando haver acconsentito �

un pensiero di peccato mortale, non pu� formar giudicio probabile per

l'una n� per l'altra parte, sia obbligato di confessarsi di tal pec-

^^cato,come di materia necessaria del sacramento; et se in questo caso

quell'assioma "In dubiis tutior pars est eligenda" oblighi di pre

cetto,� pure sia solamente di consiglio. Si compiaccia V.S.Ill/ma

et R/ma, per il zelo c'ha dell'anima redente da N'ro Sig/re, farmi

scrivere quando pi� le piaccia,la sua opinione, et se la contraria

/^^possa tenersi per scandalosa � temeraria; ch'io restando con obligo

di pregar la Divina Maest� per l'adempimento de'suoi desiderii et hu-

milmente inchinandomi co'l fine le baccio riverente le sacre veste.

Di Venetia il di 14 novembre 1620.

Di V.S.Ill/ma et R/ma Rumile et devotissimo servo Fra. Claudio da Sanile Cappucino

Si risponda che al caso proposto cosi in genere non pare che si possa rispondere se non con la regula generale che tutior pars est eligenda; perch� se forse quel pensiero non sia peccato mortale, non ^^"huoce il confessarlo come peccato mortale con la debita contritione et accettar la penitenza; ma ben nuoce assai se forse sia mortale et il penitente non lo confessi � non lo confessa con il debito dolore et pentimento. = Questo solo mi occorre di rispondere ad un dubio cos� generale, ma faria bene chi ha simili dubii trovare un confessore dotto et essercitato et explicargli tutte le circonstanze. Vat. Gesuiti 17 f.284/5