Rome,31 octob.l620. Bellarmin � Marcel Cervini.
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/ Molto Ill/re signor nipote, Ricevo hoggi, 29 di Ottobre, la
molto desiderata lettera di V.S. perche io stesso ho visto le spesse
citationi centra il Brosciotto,� ci� non ardisca ristampare il mio
libro de arte bene moriendi, et insieme venevano lettere del canoni-
jTco Maffei, che quelle citationi non erano sue. Io non so chi le fa
cesse, se pure non fusse qualche demonio per farci strologare. Ma al
la fine il Brogiotti cominci� � quietarsi, et non stimare le citatio
ni, poich� il Maffei, nel cui nome canta il privilegio, testifica
che non sono sue, et V.S. sia certa, che il Brigiotti non traisved�va
/^ne leggeva una cosa per un'altra, perche le citationi erano brevissi
me, et non nominavano latino ne vulgare, ma assolutamente prohibiva-
no il ristampare. Ma come ho detto, si � quietato con tenersi appres
so la lettera del Maffei, che asseriva non mandare simili citationi.
Quanto alle stanze sue in casa mia, sia certa, che non sono sta-
/y^te mai aperte, se non da Agostino per vedere, se vi era bisogno di
niente: et non si � mai tocco niente, ne alcuno altro vi � entrato,
ne meno alcuno altro vi entrar�, et lei potr� habitarvi, se vorr�.
Io prestai al Canonico Maffei il secondo tomo delle controversie,
che ho donato � V.S., perche me lo domand� in presto, et non havevo
altro,che quello, perche, come lei s�, il mio secondo tomo, che era
in foglio, lo prestai ad un signore grande heretico, et esso non me
lo restitu�, ma se lo port� in Germania. Ho scritto al canonico Maf4
fei, che � vero lo dia � V.S. � lo rimandi per il vetturale. Se esso
se ne scordasse, se ne ricordi V.S. massime essendo cosa sua, ma �
^y*me necessaria, finche non mi vengano tutti li tomi ristampati in Co
lonia. - Ne essendo questa per altro, gli prego da Dio ogni con
tento, et il felice ritorno � Roma. Di Roma li 51 di ottobre 1620.
Di V.S. molto Ill/re
Zio affmo per servirla
Il Card/le Bellarmino.
Adr: Ai molto ill/re signor nipote,il Signor Marcello Cervini
VZZZIZZ*
Ai Vivo
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