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Romeni 5 ao�t 1620. Bellarmin au F.Girolamo Zambeccari Domin.^'^^ / Molto Rev.Padre. Non � duolo che l'ingiuria fatta alla P.V. dal li nemici di Dio et del S/to Officio era degna di qualche premio, non solo in cielo, ma ancora in terra; ma quello che poteva bavere pdccola.^ in terra era cosa^^l.'Iq/et quasi di niente, rispetto � quello che ^TDio gli serva in cielo. Per� mi pare che il padre di V.P/t� si potria riposare, et non si mettere in pericolo di peggio. Per� la P/t� V. secondo il mio poco giuditio far� bene � rimettere ogni cosa nel be neplacito divino et essortare il signore suo padre � far'il medesimo. Se Dio vorr� premiare la P.V/ra ancora in questo modo, lo sapr� et ,^7potr� fare, non ostante qualsivoglia potenza del mondo; ma se vorr� servare l'intiero premio suo per l'altra vita, come h� fatto con la maggior'parte de santi suoi, debbiamo contentarsi della sua santa volunt�. Dico bene che io non havrei consigliato la P.V. � rinuntiar'il carico della Inquisitione di N. ne altro simile, ancorch� ci ^Tfosse qualche pericolo, il qual non credo che ci fosse, per mostra re che non havea paura di spargere il sangue per Ohristo, quante vol te bisognava. Ma gi� che h� renuntiato, et la renuntia � stata ac cettata, la P.V/ra stia allegra et pronta � quello che Dio vorr� fa re di lei, et preghi Dio per me. Di Roma li 15 di Agosto 1620. -^^Archiv.Vatic.Gesuiti 21 pag.63. copie.