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Molto Rev. Padre. Non è dubio che l'ingiuria fatta alla P.V. dal li nemici di Dio et del S.to Officio era degna di qualche premio, non solo in cielo, ma ancora in terra; ma quello che poteva bavere piccola in terra era cosa et quasi di niente, rispetto à quello che Dio gli serva in cielo. Però mi pare che il padre di V. P.tà si potria riposare, et non si mettere in pericolo di peggio. Però la P.tà V. secondo il mio poco giuditio farà bene à rimettere ogni cosa nel beneplacito divino et essortare il signore suo padre à far'il medesimo. Se Dio vorrà premiare la P. V.ra ancora in questo modo, lo saprà et potrà fare, non ostante qualsivoglia potenza del mondo; ma se vorrà servare l'intiero premio suo per l'altra vita, come hà fatto con la maggior'parte de santi suoi, debbiamo contentarsi della sua santa voluntà. Dico bene che io non havrei consigliato la P.V. à rinuntiar'il carico della Inquisitione di N. ne altro simile, ancorchè ci fosse qualche pericolo, il qual non credo che ci fosse, per mostra re che non havea paura di spargere il sangue per Christo, quante volte bisognava. Ma già che hà renuntiato, et la renuntia è stata accettata, la P. V.ra stia allegra et pronta à quello che Dio vorrà fare di lei, et preghi Dio per me. Di Roma li 15 di Agosto 1620.