Rome,18 avr�l 1620. Bellarmin � Antoine Cergin�.
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/ Molto Ill/re Signore Cugino, Ho riconto la sua delli 12 di Aprile, nella quale mi da conto della rinovata amicitia fra il Sign or Francesco Maria, et il mio nipote, commendatore della Religione di S/to Maurit&o, et Lazaro, del che ho preso molto piacere. Ho vis- jTto ancor'io una brutta lettera scritta centra del signor Marcello, ma senza nome dello scrittore, non vi essendo per sottoscritto, se non tre lettere L.A.N. et se io potesse imaginarmi chi l'habbia scritta, ne farei grave dimostratione. Spero, che le cose per l'avenire anderanno bene, et V.S. non si maravigli se io non posso dare al signor Marcello grandi entrate: perche dal Papa pochissimo si pu� bavere, essendo occupato in prevedere le sue creature; et io non ho molto da dare, et ho molti parenti poveri, che hanno neces sit�, che io li aiuti, come fo; et ho moltissimi, che ogni giorno mi domandano limosina, alli quali non si pu� mancare. Mi faccia y^Tgratia V.S. � non si dar fastidio dell'imputationi che lei dice es serci centra di lei,et centra li suoi: perche centra della persona sua non vi �, ne vi pu� essere imputatione sua: centra del signor Francesco Maria, et centra del Priore, figliolo di mio fratello,non so che ci sia altro, che un poco di ritiramento per qualche parola ^ ^mal presa, il che non � maraviglia fra giovani. Centra del signor Marcello non vi � altro, se non volersi intrigare nel governo della corte, il che spero,che lasser�, et ogni cosa star� in pace. Con questo prego da Dio � tutta la casa sua una felicissima pasqua. Di Roma li l8.di aprile 1620. Di V.S. molto Ill/re Cugino aff/mo Il Card/le Bellarmino. Adr.: Al molto ill/re Signor Cugino, il Signor Antonio Cervini.
