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5 nu�ll.l6l9. Bell.� la R�p.de Lucques (contin.)

4624

/Republica, come forse da alcuni male affetti verso di lui � stato interpretato. Et di questa verit� n'� buon testimonio l'istesso Papa, eh'� giudice legitimo et supremo di simili cause; perch� se il Papa havesse conosciuto ch'il Vescovo havesse errato et malig- /^hamente si fosse portato contro la sua patria, l'havrebbe punito � almeno ripreso. Il che non ha fatto, anzi � me chiaramente h� detto che non h� condannato il Vescovo, perche non vi era causa di condannarlo. Hora havendo il giudice supremo giudicato il Ves covo esser tale, ogni buon christiano deve giudicar'il medesimo, et non pu� se non dispiacergli che la Republica di Lucca non si acquieti al giuditio del Vicario di Christo intorno al suo pasto re, col quale anco,se fosse vero che ne havesse ricevuto qualche offesa � dispiacere, le saria necessaria la reconciliatione dopo tanto tempo, non solo per obligo di piet� Christiana, ma di mora- ^ ^ l i t � et di nobilt� de gl'animi loro, sapendo io benissimo quanto siano laudabili per l'una et per l'altra parte. Oltre che � no torio � me, et credo � tutta la Corte, la buona volont� del Ves covo et la molta affettione che porta alla sua patria, et zelo che h� dell'honore di Dio, per la salute delle sue anime, per le quali h� postposto ogn'altro interesse suo, et per� per rimediare hormai � questo disordine che dura tanti anni, con gran danno del clero et del popolo, non � dubio che quelli che governano la Repu blica doveriano essere li primi ad invitar'il Vescovo alla sua sedia et andargli incontro � ricevere da lui la santa benedittio- ^ ^ n e , et � certo che tutto il popolo con grandissima allegrezza li seguitarebbe; et senza dubio tutto il danno che patisce il popolo di Lucca gi� tanti anni per l'assenza del Vescovo, sar� imputato da Dio � quelli che governano quello stato, havendo pptuto con ogni facilit� rimediare. La 2/a ragione � questa che monsignor Vescovo, se bene haves se desiderio di liberarsi dal peso della chiesa et cos� renuntiar-