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si scoprì che l'monto era Prothonotario apostolico et per conseguenza l'beneficio era affetto alla Sede apostolica et era tenuto l'Rosso, oltre la perdita dell'beneficio alla restitutione delli frutti. V.S. Ill.ma li fè gratia accapare da N. S.re la remissione delli frutti et li fece la bulla nova, solo asserendo che colui stava in bona fide; et il simile V.S. Ill.ma scrisse a D. Lorenzo Rosso che pretendea ascendere in choro pel'loco stesso. Credo sia il simile in caso mio, essendo stato il negotio consultato dalli signori cortigiani di casa, et quando la bulla fu sottoscritta io non ne seppi niente, anzi vendo doppo desinare la ritrovai nell'anticamera sottoscritta et V.S. Ill.ma andò fuori à spasso et io andai a basso dall'Sig.r Antonio pel'segello; si che, Sig.re mio carissimo, veda in che termine mi ritrovo, nè saperò che fare alla mia vitta et ove andarmene per desperatione, se tale cosa fusse; et se bene tutti me dicono che ho ragione, che, mentre la dataria in ciò non resta defraudata, V.S. Ill.ma la può fare et nessuno può mancare a me li sei mesi della supplica a die datae et elapso li 4 della bulla sua; se pure fusse cossi il Sig.r Vicario mi farrà mille fedi che come vicario ho servito alla chiesa quatenus opus esset. Si che chi volesse impetrarsi detta chiesa minarebbe se et me. Per amore di Dio, Signor Card.le, li raccomando cotesto negotio et dalla resposta che barrò mercordì, che saranno xv del corrente vedrò se debbia venire di persona per questi tempi a buttarmeli nelli piedi piangendo, ò che harrò a fare della mia vita, o vero à fare sbrigare in tutto dette bulle; si bene io ho viva fede alla gloria dell'B.P. et mio advocato Luigi Gonzaga, il quale a principio have guidato d.o negotio, lo condurrà a fine.
Non voglio più molestarla et fine li fò profondissima riverenza, appoggiando tutte le mie speranze in V.S. Ill.ma, alla quale prego dall'cielo l'manto di Pietro et di poi la gloria. Cotesti Signori cortigiani voglino tenere una indulgenza per questa chiesa
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