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Molto Ill.re Sig.or Cugino, Gia V. S. haverà riceuto li droppi, che domandava im una sua lettera scritta al sigor Marcello, la quale io aprii, come il sudetto sig.or Marcello mi disse che io facesse. Se bene V. S. mi haveva scritto, che lo sposo della sig.ra Agnese, era nipote del Vescovo di Grosseto, nondimeno presto mi accorsi dell'errore di penna, ò di memoria, perche il Vescovo di Massa, et non quello di Grosseto subito mi scrisse dandomi conto di questo parentado, ringratiando, et lodando, et rallegrandosi, etc; et io gia glìho risposto come conveniva, massime che questo Prelato mi è amicissimo da longo tempo, et è tale, che io porto invidia alla sua molta bontà.