Page:EBC 1613 11 23 1348.pdf/1

From GATE
Revision as of 13:45, 13 November 2018 by ArchivesPUG (talk | contribs) (→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC_Not proofread Category:EBC_Letters Category:EBC_Pages <!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES! --> Rome,23 Nov.16...")
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)
This page has not been proofread

Rome,23 Nov.1613.

Bellarmin aux chano�nes et chap�tre de Montepulciano.

/ Ill/ri et molto Rev. Signori. La riforma delle constitutioni di Papa Marcello gi� � finita, ma per essere pi� siculo che stia bene, la voglio far'vedere � due � tre Vescovi, miei amici et dottissimi et pratichi in simili cose, et poi ne dar� conto � N.S. et si man- ^Tdar� cost�. Le SS.VV. mi mandarne tre considerationi. Alla prima dell'elet- tione del Camerlengo et Corbonario, mi � parso bene dargli in liber t� di servare la constitutione di Papa Marcello, � quella di Monsig/r Spinello, perche l'una e l'altra h� le sue ragioni. Il cresce/^re la previsione � questi offitiali della massa commune, non par bene, perche le distributioni verrebbono troppo � sminuirsi, con detrimento de cappellani, i quali non participano di questi offitii. Del Segretario, Ragioniere, se non sia il medesimo che revisore de conti et segretario maggiore, non parlano le constitutioni, et po/^^^r� il Capitolo fare � suo modo, purch� non si dia � questi salario della massa commune � Canonici e Cappellani, et altrove, quanto io h� visto, il secretarlo serve per cortesia, senz'altro premio: et cosi pu� fare il segretario maggiore, bastandogli l'honore della sopraintendenza. Alla seconda io veggo tanto chiara la mente di Papa Marcello,che i Cappellani siano perpetui et non si possin� rimovere, se non per cause legitime, prout de jure, che non ardisco far'mutatione: mas sime che gli offitii ecclesiawstici per il pi� sono ad vitam, a ci� siano pi� cari et le persone servino pi� volontieri, et per� si esseminano: et cosi � l'usanza delle chiese principali di Roma. Et hora che la chiesa � cathedrale, et il Vescovo h� pi� autorit� dhe non haveva l'Arciprete, pare che sia ragionevole che � lui appar tenga pi� l'elettione di questi, et similmente la punitione priva tiva dell'offitio, che non a Canonici, et per� non si potria toleJ ^ r a r e che i Cappellani potessero ad nutum Capitoli mettersi et le-