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Rome,3 d�e. 1611.

Bellarmin � Ant. Cervini.

/ Molto ill^^ sig�^ cugino, Il nostro sig or Marcello � stato condotto da me � baciar la

mano al Sig�^ card.Farnese, et � stato visto molto volentieri. Ma

nel seminario non ha potuto perseverare, et si sentiva qualche prin-

jTcipio di durezza,et dolore di ventre. Io lo chiamai domenica pas

sata in casa, et l'ho trattenuto fin al Gioved�. Il medico nostro

l'ha visitato, et ordinato alcuna cosetta, et dice,non esser nien

te; se non mancamento di essercitio. Ma noi dubitiamo, che sia sta

ta repletione, perche q uesta aria di Roma al principio d� grande

/^appetito, et cos� esso sentendosi gran fame, faceva colatione, et

poi mangiava assa i, et non facendo molto essercitio, era necessa

rio, che patisse qualche cosa. Oltre di questo gli pareva troppo

rigorosa quella strettezza di luogo, et altre osservanza del semina

rio: per� mi sono contentato,che si mutasse alla dozzina di ms.

/y^Persio, dove si sta piu � largo, et vi � piu comodit� di far'esser-

citio. Et non pensi V.S. che sia disonore star'in questa dozzina,

perche vi sono degl'altri giovani di molt� nobilt�, et io ho visto

nella casa,dove hora habito, che quando vi era la dozzina dell'is-

tesso ms.Persio, vi erano nobilissimi signori, che pure erano usci-

ti dal seminario, et in particulare il barone Francesco Diatris-

tain che hoggi � cardinale, et hora il sig�^^ Marcello sta in com

pagnia di un nipote del card.di Camerino, ricco di mille cinquecen

to scudi di entrata, et sono tre soli in una camera assai grande,

dove che in seminario stanno molti per camera. Ho voluto scriver

^^^qu^sto, � ci� V.S. non si pigli fastidio: et sia sicura, che io

ha ver� cura di lui: et se non star� sano, V.S. ne sar� svisato per

tempo. Con questo la saluto insieme con la sig^^ consorte,et sig�^

Francesco Maria.

Di Roma li 3 di Decembre 1611.

Di V.S.M^� 111^^ aff.mo cugino

Il card. Bellarmino.

Sig.or Antonio Cervini.

Mss.Cervini 53 f.60. Orig.aut.