1 oct.l6l1. Bell.� Ant.Cervini (suite)
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/ re di poterlo tirare avanti, massime uniti insieme il Sigor Card.
Farnese,et io � trovargli qualche pensione, et poi cose maggiori.
Il maggiore di ragione haver� da attendere alla casa, et per ques
to ha scienza,che basta, et forse trovandogli un buon matrimonio,
j*si potria con la dote liberare la casa da debiti. Et quando pure
volesse V.S. farlo studiar legge, non bisognaria, che perdesse pi�
tempo in altre scienze, essendo gi� di venti anni,b poco meno, et
in tal caso Roma non � � proposito, perche vi sono scuole infeli
cissime, et ci bisognaria la licenza del G.Duca. Assai meglio sono
Siena � Pisa.
Io ho desiderato gran tempo di tenerne uno,� tutti due in casa
mia: ma non l'ho fatto per due ragioni, p�, per non mettere in ge
losia mio fratello, et gli altri parenti, et esser causa d'inimi-
citia fra loro. 2^ perche non fariano quel profitto nelle scienze,
/^"et virt� in casa mia, che fuora, se pure io non volesse tenergli
maestri in casa, et servitori secondo il grado loro, il che � me
� impossibile,atteso le poche entrate,et le molte spese. Con ques
to gli prego da Dio ogni prosperit�. Di Roma il p� d'Ottobre 1611.
Di V.S. m^� ill^^
Cugino affmo per servirla sempre
il card^^ Bellarmino.
Al m^� ill^^ Sig �^ougino, il Sig�^ Antonio Cervini. Vivo,� Montepulciano.
(aachet)
Mss. Cervini 53 fol.58-59. Autogr.