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Rome,13 octobre 1610. Bellarmin aux par�issiens de Gracciano. 1012
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Molto Magnifici Signori. La lettera delle SS. VV. scritta li 20 di settembre, mi è capitata solo hoggi che sono li 13 d'ottobre, et se le SS.VV. si fussero lassate intendere al principio di questo negotio, io non haverei fatto l'unione delle parrochie, non che non la stimasse buona, ma per non disgustare nessuno; ma hora che sono spedite le bolle, con tanta spesa del Capitolo, et che le monache di S.Bernardo hanno speso assai in fabricare, et che il negotio è finito, con l'approbatione del vescovo, voler trattare di tornar in dietro et disfare quello che si è fatto, si tratta d'impossibile. A quello che lor dicono che 800 anime non possono esser ben governate da un sol padrino o rettore, si risponde che per lassare infiniti essempi in contrario, la parrochia di S.ta Maria in Via, che è titolo del mio cardinalato, ha tre milia anime, et e governata da un sol frate, se bene l'aiutano a confessare due o tre altri frati, quando bisogna. A quello che dicono dello scandalo di tutta la città et di chiunque ha sentito questo fatto, si risponde che la maggior parte della città approva et lauda quello che io ho fatto, et chiunque ha udito questa cosa si e scandalizato della poca ubbidienza de populani di Gracciano, et attribuisce questa contraditione a poca charità verso il Capitolo et verso il monasterio di S.to Bernardo, et io prima di risolvermi a questa unione, scrissi al Sig.or vicario, et ad alcuni cittadini che pigliassero informatione, come si saria presa questa unione nel popolo, et mi fu risposto che era presa benissimo et molto laudata. A quello che dicono che l'archidiacono et M Fabio Veterani sono venuti a Roma con mille bugie et hanno ingannato il Pontefice et me, rispondo che potevano le SS. VV. parlare con più riserva dell'ordine sacerdotale, et non imputar di bugia huomini honorati, et non stimar noi tanto semplici che credessimo alla semplice parola dell'archidiacono o del Veterani. A quello che dicono che questa sia cosa insolita et ingiusta, rispondo che questa è cosa solita et praticata in molti
 
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Molto Magnifici Signori. La lettera delle SS. VV. scritta li 20 di settembre, mi è capitata solo hoggi che sono li 13 d'ottobre, et se le SS.VV. si fussero lassate intendere al principio di questo negotio, io non haverei fatto l'unione delle parrochie, non che non la stimasse buona, ma per non disgustare nessuno; ma hora che sono spedite le bolle, con tanta spesa del Capitolo, et che le monache di S.Bernardo hanno speso assai in fabricare, et che il negotio è finito, con l'approbatione del vescovo, voler trattare di tornar in dietro et disfare quello che si è fatto, si tratta d'impossibile. A quello che lor dicono che 800 anime non possono esser ben governate da un sol padrino o rettore, si risponde che per lassare infiniti essempi in contrario, la parrochia di S.ta Maria in Via, che è titolo del mio cardinalato, ha tre milia anime, et e governata da un sol frate, se bene l'aiutano a confessare due o tre altri frati, quando bisogna. A quello che dicono dello scandalo di tutta la città et di chiunque ha sentito questo fatto, si risponde che la maggior parte della città approva et lauda quello che io ho fatto, et chiunque ha udito questa cosa si e scandalizato della poca ubbidienza de populani di Gracciano, et attribuisce questa contraditione a poca charità verso il Capitolo et verso il monasterio di S.to Bernardo, et io prima di risolvermi a questa unione, scrissi al Sig.or vicario, et ad alcuni cittadini che pigliassero informatione, come si saria presa questa unione nel popolo, et mi fu risposto che era presa benissimo et molto laudata. A quello che dicono che l'archidiacono et M Fabio Veterani sono venuti a Roma con mille bugie et hanno ingannato il Pontefice et me, rispondo che potevano le SS. VV. parlare con più riserva dell'ordine sacerdotale, et non imputar di bugia huomini honorati, et non stimar noi tanto semplici che credessimo alla semplice parola dell'archidiacono o del Veterani. A quello che dicono che questa sia cosa insolita et ingiusta, rispondo che questa è cosa solita et praticata in molti
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