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− | + | Quanto alla seconda, mi meraviglio che V.S. scriva che i parrocchiani di S.ta Mustiola in nessun modo possono intendere di avere il Veterano per padrino; eppure, quando io scrissi che si esplorasse la volontà dei cittadini di dare l'entrate di S.ta Mustiola al capitolo e unire la parrocchia di S.to Bernardo a quella di S.ta Mustiola, e lasciare la chiesa di S.to Bernardo alle monache, V.S. scrisse che i parrocchiani di S.ta Mustiola erano contentissimi. Già la cosa è finita, la bolla è segnata e si attende alla spedizione. E perchè il Papa non voleva far niente senza il consenso del padrino, è bisognato contentarlo di molte cose. Se io avessi saputo a tempo che i parrocchiani di S.ta Mustiola e di S.to Bernardo non si contentavano, avrei lasciato il partito, se bene era utilissimo, perchè non voglio far bene a chi non vole. Il credere che si poteva levare il padrino di S.to Bernardo e mettere un'altro in S.ta Mustiola, tal che quello di S.to Bernardo non avesse dove esercitare la cura o si potesse privare senza colpa, è del tutto vano; come anche unire la parrocchia di S.ta Mustiola con la cura dell'anime al capitolo era poco meno che impossibile, e le monache non avrebbero avuto la chiesa. Insomma la cosa è fatta: se piace, bene; se non piace, pazienza. Ben mi dispiace trovare nella patria quel la resistenza che non ho trovato in Capua, dove ho fatto più unioni di parrocchie, e nessuno ha detto parola.<lb/> | |
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Molto ill.re Sig.r fratello. Ho due lettere sue, del 25 di settembre e del 5 d'ottobre. Quanto alla prima, ms. Ottaviano della Ciaia non è in lista dei nominati dal Gran Duca per Chiusi, e io lo so perchè ho vista la lista. Ma V.S. tenga questo in se, a ciò non si lamenti chi me l'ha mostra. Ma se era in lista, speravo farlo riuscire.
Quanto alla seconda, mi meraviglio che V.S. scriva che i parrocchiani di S.ta Mustiola in nessun modo possono intendere di avere il Veterano per padrino; eppure, quando io scrissi che si esplorasse la volontà dei cittadini di dare l'entrate di S.ta Mustiola al capitolo e unire la parrocchia di S.to Bernardo a quella di S.ta Mustiola, e lasciare la chiesa di S.to Bernardo alle monache, V.S. scrisse che i parrocchiani di S.ta Mustiola erano contentissimi. Già la cosa è finita, la bolla è segnata e si attende alla spedizione. E perchè il Papa non voleva far niente senza il consenso del padrino, è bisognato contentarlo di molte cose. Se io avessi saputo a tempo che i parrocchiani di S.ta Mustiola e di S.to Bernardo non si contentavano, avrei lasciato il partito, se bene era utilissimo, perchè non voglio far bene a chi non vole. Il credere che si poteva levare il padrino di S.to Bernardo e mettere un'altro in S.ta Mustiola, tal che quello di S.to Bernardo non avesse dove esercitare la cura o si potesse privare senza colpa, è del tutto vano; come anche unire la parrocchia di S.ta Mustiola con la cura dell'anime al capitolo era poco meno che impossibile, e le monache non avrebbero avuto la chiesa. Insomma la cosa è fatta: se piace, bene; se non piace, pazienza. Ben mi dispiace trovare nella patria quel la resistenza che non ho trovato in Capua, dove ho fatto più unioni di parrocchie, e nessuno ha detto parola.
Quanto alla casa de padri Gesuiti, che ora abita nostra sorella, non ci sarà difficoltà, e se ci sarà, la spianerò io. Ma dovendo partire Camilla da quella casa, bisognerà pensare dove si
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