28 aout 1608. Bell.� son fr�re Th. (suite)
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/ per vestirsi h�noratamente et tenere almeno un servitore per com
parire da gentil'huomo, non bastariano cinquanta scudi.
Dopo scritto fin qui, ho inteso dal secretarlo della congrega-
tione del concilio, al quale il Papa mi haveva rimesso, che l'unio-
JT ne di parrochie al capitulo non si concede mai,come contraria al
concilio, sess.24,cap.13. Per� mi � venuto in mente un'altro parti
to, ci� � di unire la parrochia di
Mustiola � quella di
Bernardo, quanto alla cura dell'anima, et l'entrate di St A Mustio
la applicarle al capitolo, che di qui nascerebbono tre beni: p�,
il capitolo sar� sollevato et con poca spesa. 2", il curato di
Bernardo staria meglio havendo le decime et emolumenti die due par
rochie; 3� le monache di S.Bernardo potrebbono godersi sole quella
chiesa, et tutta la cura trasferirsi alia chiesa di S Mustiola.
Ma perche questa � mutatione notabile, desidero sapere il parere
/ ^ d i V.S.; et,se lei crede che questo sia per piacere � dispiacere
al populo. Me scrivo anco al Sig^ vicario, al Sig^ Giovanni Andrea
et ad Angelo, per sapere piu securo il senso del populo da piu ban de. Gi� che io non verr� cost�, mi par bene di mandare � dare la
cresima il vescovo di Montalcino, il che far� in un giorno � dui
al piu. V.S. mi scriva se lo vuole ricevere lei, � volo che lo fa
ccia ricevere dal Sig^ vicario � dal Sig^ Ferrante Albizi. Con
questo saluto tutti di casa. Di Roma li 28 d'agosto 1608.
Fratello aff^^ di V.S.
Il Cardinal Bellarmino.
Al molto illustre Sig^ fratello il Sig^ Thomasso Bellarmini. (cach.pap.) Montepulciano.