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per vestirsi onoratamente e tenere almeno un servitore per comparire da gentiluomo, non basterebbero cinquanta scudi.
Dopo scritto fin qui, ho inteso dal segretario della congregazione del concilio, al quale il Papa mi aveva rimesso, che l'unione di parrocchie al capitolo non si concede mai, come contraria al concilio, sess.24, cap.13. Però mi è venuto in mente un'altro partito, cioè di unire la parrocchia di S.ta Mustiola a quella di S.to Bernardo, quanto alla cura dell'anima, e l'entrate di S.ta Mustiola applicarle al capitolo, che di qui nascerebbero tre beni: p°,il capitolo sarà sollevato e con poca spesa. 2°, il curato di S.to Bernardo starebbe meglio avendo le decime e emolumenti di due parrocchie; 3° le monache di S. Bernardo potrebbero godersi sole quella chiesa, e tutta la cura trasferirsi alla chiesa di S.ta Mustiola. Ma perchè questa è mutazione notabile, desidero sapere il parere di V.S.; e, se lei crede che questo sia per piacere o dispiacere al popolo. Ne scrivo anche al Sig.r vicario, al Sig.r Giovanni Andrea e ad Angelo, per sapere più sicuro il senso del popolo da più bande.
Già che io non verrò costà, mi par bene di mandare a dare la cresima il vescovo di Montalcino, il che farà in un giorno o due al più. V.S. mi scriva se lo vuole ricevere lei, o vuole che lo faccia ricevere dal Sig.r vicario o dal Sig.r Ferrante Albizi. Con questo saluto tutti di casa. Di Roma li 28 d'agosto 1608.
Fratello aff.mo di V.S.
Il Cardinal Bellarmino.
Al molto illustre Sig.r fratello il Sig.r Thomasso Bellarmini.
Montepulciano.