Rome,25
1608. Bellarmin au P.Carminata.
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/ R. Pre mio. R� molto caro che sia stato servito Iddio per la gratin fatta
� quel giovane di Pellegrino, et creda V.R. che se non era la mia
importunit� con il Papa et suoi ministri, questa causa non finiva
^^mai � molto tardi. E vero che qu� usci voce, che mons^^ patriarca
non volesse rispondere alla mia prima lettera, per non contribuire
niente al visitatore; et per� il Papa mi fece scrivere il duplica
to. Ma la risposta del sudetto mons^^ h� chiarito subito tutti, et
fatta svanire quella voce, che da qualche emulo era stata mandata
/^fuora. Et N.S. al quale la mostrai rest� sodisfattissimo. Et certo
la visita � pi� che necessaria, perche habbiamo lettere non solo
dalli Perotti, ma anco d'altre persone non interessate,et degne di
fede, che li frati,che quivi stanno et governano l'anime di Pera,
danno del continuo scandali grandissimi. Quanto all'altro punto Hi
/y^del. vescovado di Catania, non si pu� negare, che non se ne parli,
parendo cosa di poco buon'essempio cambiare tante volte li vescova
di, et massime retinendo il patriarcato di Costantinopoli che non
� mero titulo,come sono quelli d'Alessandria e d'Antiochia, ma h�
cura d'anime in buon numero, et qualche entrata. Si che si pu� du-
0^ bitare, se sia compatibile con altra cathedrale. Ma io non voglio
entrare in quello che non mi tocca, et facilmente creder� � V.R.
che il tutto si faccia � buon fine et legitimamente. Se bene V.R.
non mi negar�, che non fusse pi� sicuro per l'anima starsi con il
solo patriarcato, et attendere con diligenza � quelle povere anime
Q ^ d i Pera, et alli suffraganei sottoposti al suo patriarcato. Et se
l'entrata era piccola, pensare che molto meno volse haver Christo
Nostro
et Santo Andrea apostolo primo vescovo di Costantinopo
li. Mi raccomando alle sante orationi di V.R.
Di Roma li 29 di luglio 1608.
Di V.R.
/ Servo in Christo / R. C. B.
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