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M.to R.P.re mio.
Ho molto caro che sia stato servito Iddio per la grazia fatta a quel giovane di Pellegrino, e creda V.R. che se non era la mia importunità con il Papa e suoi ministri, questa causa non finiva mai o molto tardi. E vero che qua uscì voce, che mons.or patriarca non volesse rispondere alla mia prima lettera, per non contribuire niente al visitatore; e però il Papa mi fece scrivere il duplicato. Ma la risposta del suddetto mons.re ha chiarito subito tutti, e fatta svanire quella voce, che da qualche emulo era stata mandata fuori. Et N.S. al quale la mostrai restò soddisfattissimo. E certo la visita è più che necessaria, perchè abbiamo lettere non solo dai Perotti, ma anche d'altre persone non interessate, e degne di fede, che i frati, che quivi stanno e governano l'anime di Pera, danno del continuo scandali grandissimi. Quanto all'altro punto del vescovado di Catania, non si può negare, che non se ne parli, parendo cosa di poco buon esempio cambiare tante volte i vescovadi, e massime retinendo il patriarcato di Costantinopoli che non mero titolo, come sono quelli d'Alessandria e d'Antiochia, ma ha cura d'anime in buon numero, e qualche entrata. Si che si può dubitare, se sia compatibile con altra cattedrale. Ma io non voglio entrare in quello che non mi tocca, e facilmente crederò a V.R. che il tutto si faccia a buon fine e legittimamente. Se bene V.R. non mi negherà, che non fosse più sicuro per l'anima starsi con il solo patriarcato, e attendere con diligenza a quelle povere anime di Pera, e ai suffraganei sottoposti al suo patriarcato. E se l'entrata era piccola, pensare che molto meno volse aver Cristo Nostro e Santo Andrea apostolo primo vescovo di Costantinopoli. Mi raccomando alle sante orazioni di V.R.
Di Roma li 29 di luglio 1608.
Di V.R.
Servo in Cristo
R. C. B.
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