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Rome,26 avril 1608. Bellarmin � son fr�re Thomas.

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/ Molto ili Sig fratello. Mi sono risoluto non scrivere se non ogni quindici giorni, perche ho da fare assai. Quanto alla lettera delli 13 d'aprile non ho che dirgli,se non che sono sicu rissimo che nella cosa di Ligurio non ci � trama nessuna di questi J^di casa, et se lui tiene il contrario, s'inganna. Quanto alla fabrica, non dir� altro se non che io non posso ne v�g^a dargli denarL Quanto all'altra lettera mi sono maravigliato che V.S. non h�bbia risposto ad Angelo, che pure � bene far conto di tutti. Gi� io mi ricordavo di dirgli che venendo � Montepulciano, non vada in /y casa di V.S., et cos� far�. Lei mi scrisse non so ohe di sospetto d'incontinenza di Angelo, et per� ho tenuto spie in Capua, ma ho trovato che non vi � stato mai sospetto et si � communicato publioamente ogni domenica nella sua chiesa, et � tanto amato in Capua che non si pu� dire piu, essendo ohe ha fatto moltissime paci, ohe /Aerano quasi desperate. Il cavallino si mandar� al maggio, ma bisogner� dargli l'her- ba, perche � giovenetto et hora si � finito di domare. Gi� che il mastro di casa non � necessario, non verr�. Ho fatto parlare alli padri della Compagnia per conto di Nicol� Danesi, i quali scriveranno al p.Pietro quello che conviene; ma dicano ohe, trattandosi d'interesse della chiesa, esso non gli pu� pregiudicare. La causadi Ligurio eamina bene,in quanto che il padre ha bevu to denari et si quieta; ma la corte non � anoo quieta, perche non sa chi sia il reo, et non � in processo altri che Ligurio, del qua le consta che habbia tentato di sviare quella putta. Et V.S. non creda sapere pi� di me delle cose di qua, ne creda � Ligurio,che procura scusare il suo fallo et rivoltarlo � dosso ad altri. Et, se non fusse per rispetto di V.S. che me l'ha dato, tenga certo che non lo riceverei piu, perche questi che si svezzano � trattare con ruffiane et meretrici, rare volte se ne sdivezzano. Ma V.S. gli