ROME,20 octobre 1607. Bellarmin au P. Carminata.
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/ Molto Rev^^ Padre mio. Non h� risposto subito alla lettra di V.R. perche l'hebbi mentre mi trovavo nel novitiato di Sant' Andrea, dove m'era ritirato per fino che il Papa era a Frascati, per raccorre un poco lo spirito. Hora mi sono informato del dubio jT che V.R. mi propone intorno alle dispense matrimoniali, et dico che la Dataria h� ragione, primo,perche il Papa non dispensa in partibus, ma commette la dispensa � gli ordinarii che la diano quando haveranno verificate le cose esposte nella supplica, et una delle cose esposte � che non cognoverunt se, � vero che cognoverunt se. Onde, quando espongono che non cognoverunt se, et poi cognoscunt se antequam episcopus loci interponat decretum dispensationis, il vescovo non pu� esseguire la dispensa et � nulla. 2�, perche cosi h� dichiarato la Penitentiaria, la quale non ci h� in teresse di denari, et cos� prattica n�'casi occulti, et da ragione alla Dataria. Terzo, perche la congregatione del concilio, per quanto mi h� detto il padre Giustiniano, h� dato diverse resolutioni secondo i dottori � consultori, che h� haS^^o in diversi tempi; ma la Dataria h� proceduto sempre ad un modo. Et finalmen te questa � la parte pi� sicura, et in cosa di tanto momento,quanto � mettersi � pericolo che il matrimonio non sia valido e la congiontione sia un perpetuo incesto, non � dubio che bisogna attacarsi alla parte pi� secura. Gi� che la congregatione generale si � differita al febraro, par bene ancora � me che V.R. non perda il frutto delle prediche di questo advento, et il gennaro suole essere mese assai quieto et stabile et atto a navigare. Iddio la conservi et la conduchi qu� � salvamento, perche spe ro assai dalla presenza sua in questa congregatione, et non si se scordi pregare Dio per me, che ne ho bisogno molto pi� di lei. etc. Archiv.Postul. lett.27.
