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Molto Rev.do Padre mio. Non ho risposto subito alla lettera di V.R. perchè l'ebbi mentre mi trovavo nel noviziato di Sant'Andrea, dove mi ero ritirato perfino che il Papa era a Frascati, per raccorre un poco lo spirito. Ora mi sono informato del dubbio che V.R. mi propone intorno alle dispense matrimoniali, e dico che la Dataria ha ragione, primo, perchè il Papa non dispensa in partibus, ma commette la dispensa agli ordinari che la diano quando avranno verificate le cose esposte nella supplica, e una delle cose esposte è che non cognoverunt se, è vero che cognoverunt se. Onde, quando espongono che non cognoverunt se, e poi cognoscunt se antequam episcopus loci interponat decretum dispensationis, il vescovo non può eseguire la dispensa e a nulla. 2°, perchè così ha dichiarato la Penitenziaria, la quale non ci ha interesse di denari, e così pratica nei casi occulti, e da ragione alla Dataria. Terzo, perchè la congregazione del concilio, per quanto mi ha detto il padre Giustiniano, ha dato diverse risoluzioni secondo i dottori o consultori, che ha avuto in diversi tempi; ma la Dataria ha proceduto sempre ad un modo. E finalmente questa è la parte più sicura, e in cosa di tanto momento, quanto è mettersi a pericolo che il matrimonio non sia valido e la congiunzione sia un perpetuo incesto, non è dubbio che bisogna attaccarsi alla parte più sicura.
Già che la congregazione generale si è differita al febbraio, par bene ancora a me che V.R. non perda il frutto delle prediche di questo avvento, e il gennaio suole essere mese assai quieto e stabile e atto a navigare.
Iddio la conservi e la conduca qua a salvamento, perchè spero assai dalla presenza sua in questa congregazione, e non si scordi pregare Dio per me, che ne ho bisogno molto più di lei. etc.